venerdì 26 novembre 2010

It's raining outside...

Siedo qui sulla mia poltroncina Ikea con le dita fredde che scorrono sulla tastiera del computer, mentre fuori la natura esprime tutta la sua arte in un connubio di pioggia, vento e nuvole che si rincorrono nel cielo. Cosa siamo noi, piccole formiche, al confronto di cotanta bellezza, potenza ed imponenza...nulla.
La mia ammirazione per la natura cresce ogni giorno di più, è così perfetta e logica, e queste corrispondenze le trovo ogni giorno in ciò che studio. Ho visto un film anni fa che si chiama "Pi Greco; Il teorema del delirio", un film che sconsiglio a chiunque non abbia lo stomaco forte o che non apprezzi il bianco e nero; in realtà oggi come oggi viene considerato un capolavoro di cinematografia made by Aronofsky. La cosa più bella di questo film, è la relazione che viene posta tra natura e matematica (o tra divinità e matematica, ma quella mi interessa meno sinceramente); testimone di ciò una splendida citazione:

"- 12 e 45, enuncio di nuovo le mie teorie. Primo: la natura parla attraverso la matematica; secondo: tutto ciò che ci circonda si può rappresentare e comprendere attraverso i numeri; terzo: tracciando il grafico di qualunque sistema numerico ne consegue uno schema. Quindi ovunque, in natura, esistono degli schemi. Ecco le prove. La ciclicità delle epidemie, la crescita e la riduzione delle mandrie di caribù, la ciclicità delle macchie solari, le piene e le secche del Nilo. E allora parliamo della Borsa, di quell'universo composto da numeri che rappresenta l'economia globale, milioni di mani che lavorano, miliardi di cervelli, un'immensa rete umana che grida alla vita: un organismo, un organismo vivente. La mia ipotesi: anche nella borsa esiste uno schema, ed è proprio davanti a me, nascosto fra i numeri: è sempre stato lì.
12 e 50: premo invio.

- 11 e 18, ancora prove: ricordate Leonardo da Vinci? Pittore, inventore, scultore, naturalista. Italia XV secolo. Riscoprì la perfezione assoluta del rettangolo pitagorico, e lo utilizzò nelle sue opere. Tracciando una curva all'interno dei rettangoli si genera la mitica spirale. Pitagora amava questa forma che secondo lui era ovunque in natura: la conchiglia del nautilo, le corna dell'ariete, i vortici, le trombe d'aria, le impronte digitali, il DNA e perfino la Via Lattea."


Sono delle parole molto forti a mio parere. Vi ho già accennato al corso di Fisica Matematica che sto seguendo, ed in pratica è questo ciò di parla: una logicizzazione, matematicizzazione, formulizzazione della natura...affascinante, no? Un'equazione che descriva il moto ondoso dell'acqua quando viene perturbata dal lancio di un sasso sulla sua superficie, il moto di diffusione delle molecole di un metallo quando viene messo a contatto con una fonte di calore, ed un'equazione per la descrizione di un fluido che attraversa un tubo.

Vabbè la pianto qui, mi rendo cosnto che queste divagazioni possano annoiare alla lunga, e probabilmente la mia esaltazione può affaticare. Perciò torniamo al cibo!!!
Mi sto specializzando sulle marmellate: prima quella di cipolle tropea, ed ora quella di marroni...l'anno scorso quando per la prima volta la vidi sul mio libro di ricette, mi venne l'acquolina in bocca, così mi promisi che quando sarebbe tornata la stagione delle castagne e dei marroni avrei messo la mia (in)abilità culinaria:

Marmellata di Marroni

Ingredienti:
- 500 g di castagne o marroni
- 1 manciata di sale grosso
- 4/5 chiodi di garofano (o alloro in foglia)
- 300 g zucchero di canna
- 1/2 fialetta di estratto di vaniglia

Preparazione:

fase 1: sterilizzazione dei vasetti
Prendete dei vasetti a chiusura ermetica e bollitelo in acqua per 10 min circa. La guaina immergetela brevemente nell'acqua bolente e asciugatela.

fase 2: cottura dei marroni
Una volta raffreddati i vasetti, asciugateli e metteteli da parte.
Riempire di acqua una pentola capiente, salarla con una manciata di sale grosso, aggiungere i chiodi di garofano e portare ad ebollizione. Nel frattempo lavare e incidere le castagne.
Quando l'acqua bolle versarvi le castagne e lasciarle cuocere per circa un ora. Scolarle, sbucciarle con un coltellino affilato e privarle con attenzione della pellicina.

fase 3: preparazione dello sciroppo
Versare in una pentola 250 ml di acqua circa, unirvi lo zucchero e portare a ebollizione a fuoco bassissimo, mescolando spesso per farlo sciogliere. Abbassare poi la fiamma e proseguire la cottura finchè lo sciroppo si sarà addensato e formerà delle grosse bolle (attenzione a non farlo caramellare). Togliere dal fuoco e far intiepidire.

fase 4: unire i composti
Nel frattempo passare le castagne al passaverdura o allo sciacciapatate o magari schiacciarle solo con una forchetta, ma alacremente, e aggiungervi la vaniglia. Versare la purea in pentola e mescolando aggiungervi lo sciroppo. Rimettere sul fuoco a fiamma bassa e cuocere per un ora circa. Quando la preparazione avrà raggiunto la giusta consistenza, spegnere, e lasciare intiepidire.

fase 5: conservazione
Invasare, e chiudere ermeticamente. Capovolgere subito il barattolo e lasciar raffreddare una notte a questo modo al buio coperto da un canovaccio. Una volta freddato conservare in luogo buio ed asciutto fino all'uso. Una volta aperta la confettura, conservare in frigo per max 10 giorni.

ATTENZIONE: se usate barattoli in vetro con coperchi in metallo, se una volta capovolti e lasciati freddare, non si sarà formato il vuoto, passare alla sterilizzazione in pentola (ovvero bollire 10 min in acqua).



Nella preparazione sono stata aiutata molto (praticamente del tutto) da Meringhe alla Panna, che a breve andrò a ringraziare. Il sapore della marmellata ricorda la nutella...ma con un notevole sapore di castagna :D...sicuramente sarà più sana.

domenica 14 novembre 2010

Cakes alla riscossa


Mi hanno accusato di averli abbandonati...sarà perchè mi sono capitati tra le braccia come neonati in fasce, una miriade di altri ingredienti e poco tempo per consumarli/sperimentarli; però come un cagnolino fedele torno a loro, maghi della semplicità e della bontà. Cosa vi è più facile e veloce di un cake: ipercalorico, gustoso, abbastanza grosso (quindi dura anche una settimanella), si conserva facilmente e si trasporta ovunque.

Così quando QUALCUNO mi arriva con un dito accusatorio puntato in mezzo agli occhi e mi dice "TU!!! Tu mi avevi promesso un dolce!!!", e tu non puoi far altro che fare una faccetta triste, asserendo di essertene dimenticata, che era tutta colpa tua, che ti spiace e che non è da te dimenticarti una promessa fatta ad un amico, allora metti in atto tutta la tua forza d'animo: dopo una sessione di 8 ore all'università (grazie al cielo intervallate da qualche break), una veloce visita ad un'amica un po' cresciutella, torni a casa metti su una vellutata dell'ultimo momento, acchiappi al volo farina, carote, noci, cannella, zucchero, e uova e:

Cake Carote e Noci

Ingredienti:
- 200 g farina 00
- 125 g zucchero di canna
- 125 g burro
- 250 g carote
- 2 uova
- 2 manciate di noci
- cannella in polvere
- 1/2 bustina di lievito per dolci
- 1/2 cucchiaino di bicarbonato
- 1 pizzico di sale

Preparazione:
Sbucciare e lavare le carote, che poi andranno a finire tritate senza tanti complimenti nel mixer, ed a parte stritolate grossolanamente le noci.
In una caccavella sbattete uova e zucchero con forza, così da renderle belle spumose cui andrete ad aggiungere la farina setacciata, il sale, il bicarbonato, il lievito, la cannella ed il burro fuso. Mescolate brevemente e versate in una teglia per plum-cake imbutrrata ed infarinata.
Infornate a 180° per 40 min.



Il giorno dopo, molte persone hanno gradito il mio sforzo, e naturalmente ho chiamato questo amico (che se ne è preso all'incirca la metà, giustamente), che molto velocemente ha spazzolato il frutto del mio lavoro, e cui ho chiesto: "Senti un po', così per curiosità, ma quando te l'ho detto del dolce?", "Boh?!? Penso tu non me l'abbia mai detto...però grazie, eh!!!".
E così si conclude il mio resoconto....molto amareggiato -___-

mercoledì 3 novembre 2010

Se fossimo farfalle...


...forse vivremmo più intensamente. Era questo il quesito che mi son posta l'altra mattina in autobus. Alcune farfalle vivono un solo giorno, ed allora mi sono immaginata un piccolo bruco ormai cresciuto che tenta di uscire dal suo bozzolo a fatica, arrancando per le pareti della sua culla. Finalmente intravede uno spiraglio di luce, allarga la feritoia della sua prigione ed una ventata d'aria fresca gli inonda il viso. Finalmente la luce...si rende conto di non aver mai usato gli occhi, perchè la luce non è mai stata così bella. Finalmente fuori, realizza di essere mutato nella forma, e guarda le sue scapole...due ali arricciate, ancora deboli; prova a spiegarle, prima la sinistra e poi la destra...e si butta dallo stelo.
Così comincia la sua brevissima vita: una giornata lunga una vita, un'eternità in ogni secondo, l'universo in una capocchia di spillo...fa girare la testa, come quando ci sdraiamo su un morbido prato a pancia all'aria e ci tuffiamo nel cielo limpido e azzurro...ci vengono le vertigini per quanto è immenso e profondo.
E così lei vive, volando in quell'immenso cielo e saltellando da un fiore all'altro assaporando pollini di ogni specie, incontrando altri membri della sua specie, godendosi quell'attimo infinito ed irripetibile...l'unico che gli è stato concesso...
Siamo anche noi farfalle in un certo senso, anche se la nostra concezione del tempo è semplicemente divrsa da quella di una farfalla...e molti di noi neanche apprezzano questo piccolo spiraglio di luce nel buio più totale, magari solo perchè non ne sono consapevoli...allora forse è giunta l'ora di svegliarsi.

Questa è una crostata che abbiamo creato in gruppo: io Chiara e Paolo. Una sera Paolo mi fa: "Sai chè c'è una competizione in piscina da me? Dobbiamo presentare un dolce e poi una giuria ci dà un voto su questo dolce. In giuria c'è il mio istruttore di nuoto, che mi piace taaaaaaaaanto!!! Mi dai una mano?". Come porter rifiutare a cotanta richiesta d'amore? Non so proprio resistere alle persone innamorate...Ed ecco com'è nato questo piccolo momento di piacere:

Crostata di frolla integrale con Pere Amaretti e Cioccolata

Ingredienti (dosi per una frolla di 26cm di diametro):
per la frolla:
- 170 g farina integrale
- 80 g farina 00
- 125 g burro freddo
- 1 uovo ed un tuorlo
- 50 g zucchero di canna
- 50 g zucchero semolato
- 1 cucchiaino di lievito in polvere
- 1 punta di sale
per la farcia:
- 2/3 pere Abate
- 1 cunfezione di amaretti
- 200 g cioccolato fondente

Preparazione:
Stavolta serve una spianatoia...il mio mixer è deceduto quindi d'ora in poi si impasta a mano. Fare una fontana con tutte le polveri setacciate, ed al centro mettete un po' per volta il burro a tocchetti; intridere con le mani possibilmente non troppo a lungo. Aggiungete i due tipi di zucchero e fate che si amalghimi col resto; una volta fatto ciò fate nuovamente la fontana e mettete al centro il primo uovo, sbattetelo con le manie copritelo con l'altra pasta (ripetete l'operazione col tuorlo).
A questo punto amalgamate bene e formate una palla che avvolgerete in pellicola e metterete in frigo per 1 oretta circa.

Mentre attendete che la frolla si degni d'esser pronta, lavate e sbucciate le pere e tagliatele a fettine (anche non troppo sottili). Sbriciolate gli amaretti (io li ho messi in un canovaccio e tramortiti col fondo di un bicchiere), e sciogliete a bagnomaria il cioccolato fondente.

Una volta pronta la frolla, la svegliate e la stendete con tanta dolcezza, perchè niente è più buono della pasta frolla integrale...
Mettete la sfoglia su una teglia imburrata ed infarinata e disponete sul suo fondo le fettine di pere a raggiera che cospargerete di profumati amaretti sbriciolati e con un cucchiaio versate il cioccolato caldo appena fuso.

Cuocete in forno a 180° per 25 min e godete...



La ricetta della frolla l'ho presa di sana pianta da Trattoria da Martina, e la ringrazio di cuore, perchè d'ora in poi non la abbandonerò facilmente...