mercoledì 29 dicembre 2010

Mission Impossible II

Mentre addento voracemente un'invitante fetta biscottata cosparsa da un consistente strato di marmellata di visciole donatami dalla mamma della mia dolce Chiara, mi rilasso davanti ad una puntata di "Una mamma per amica", ed assaporo il profumo della solitudine, mi accingo a narrarvi la mia seconda e più difficile prova: la festa di compleanno.
Due giorni di cucina intensa e sfiancante (ho anche saltato un giorno di lezione...dei miei prof preferiti tra l'altro T____T), un'ora di apperecchiamento della tavola, un'ora di vestizione (mia), ed un'ora per aspettare tutti, per un risultato di 2 antipasti, 2 primi un secondo e 3 desserts. Procediamo:

Menù

Antipasti
Cake al radicchio con gorgonzola, noci e miele di castagno caldo
Cruditè di radicchio ed avocado con aceto balsamico

Primi
Lasagna di zucchine
Schiaffoni ripieni di melanzane fritte, salsa di pomodoro e pecorino

Secondo
Caponata accompagnata da cracker di parmigiano

Desserts
Torta di Cioccolato e Lamponi
Crostata di frolla di mandorle con marmellata di prugne (della mia dolce nonna)
Torta di Marroni e Cioccolato


Cominciamo dalle entree:
Il cake al radicchio l'ho preso dalla mia affezionata Babette, ed è riuscito alla perfezione; forse è stata la preparazione più originale e gustosa. Su un tagliere lo andrete ad affettare e su di esso andrete a spalmare una fettina di gorgonzola corparsa da una manciata di noci ed un filo di miele di castagno caldo (scaldato a bagno maria).

La cruditè è una normale insalata di radicchio trevigiano e fettine di avocado condite con un goccio di olio, aceto balsamico ed un pizzico di sale.


Lasagna di zucchine

Ingredienti (per due teglie):
- 2 confezioni di sfoglia per lasagne
- 10 zucchine
- 2 scalogni
- pepe nero
- sale
- olio
- curcuma
per la besciamella vegetale:
- farina q.b.
- brodo vegetale
- olio
- pepe
- noce moscata

Preparazione:

Come prima cosa mettiamo a cuocere le zucchine mondate, lavate e tagliate a rondelle, assieme allo scalogno tagliato a fettine in una padella bella larga assieme ad un bello strato d'olio. Salate, pepate, noce moscate, e lasciate andare per ben 20 min a fiamma bassina aggiungendo acqua nel caso si asciugassero.

A parte mettete a fare il brodo vegetale (una cipolla una carota ed una costa di sedano in un pentolino d'acqua bollente salata per 10 min). Una volta pronto ed ancora bollente il brodo, mettete in una casseruola a scaldare un fondo d'olio, aggiungete un paio di cucchiai di farina, amalgamate ed aggiungete il brodo girando con una frusta così da evitare la formazione di grumi. Continuate ad aggiungere brodo e farina fino a raggiungere la quantità e la densità desiderata. Salate e profumatea piacere.

A questo punto cuocete le sfoglie di lasagna in acqua salata (mettete un goccio d'olio nell'acqua bollente così le sfoglie non si attaccano), stendetele su un canovaccio. Sulle teglie stendete un velo di besciamella vegetale, poi coprite con le sfoglie, cospargete di zucchine e di besciamella. Cuocete a 180° in forno per 20 min.
Possono prepararsi in anticipo e prima di essere riscaldate cospargete con un goccio d'olio.


Schiaffoni ripieni di melanzane fritte, salsa di pomodoro e pecorino

Ingredienti (per due teglie):
- 5 melanzane
- 1 kg schiaffoni
- passata di pomodoro
- aglio
- peperoncino
- olio
- pecorino fresco

Preparazione:
Mondate, lavate e tagliate a cubetti le melanzane che lascerete spurgare 1 ora in acqua e sale.

Cuocete intanto gli schiaffoni in acqua salata bollente con un goccio d'olio scolando 5 min prima del tempo scritto sulla confezione (finiranno di cuocersi in forno).

Mettete in una casseruola a soffriggere olio, aglio e peperoncino; aggiungete la passata e salate, lasciando cuocere a fiamma bassa per 1 ora girando di tanto in tanto.

Una volta spurgate, friggete le melanzane a cubetti in abbondante olio, scolate su carta assorbente ed una volta freddate, usatele per farcire gli schiaffoni che andrete a disporre verticalmente sulla teglia cosparsa di un po' di salsa di pomodoro. Una volta riempite le teglie, condite con abbondante salsa, e spolverate di pecorino fresco.
Cuocete in forno a 180° per 20 min.


Caponata

Ingredienti (per tre persone):
- 2 melanzane
- 4 zucchine
- 2 patate
- 1 scalogno o 2 cipolle dorate
- sale
- pepe
- olio
- curcuma

Preparazione:
Mondate, lavate ed attocchettate tutte le verdure, che andrete ad adagiare su una padella coperta da un velo d'olio caldo. Lasciate rosolare con sale e pepe a fiamma bassa e coprite. Lasciate andare per 20 min finchè le verdure non saranno cotte, aggiungendo acqua tiepide se si seccano. Verso la fine della cottura aggiungete un pizzico di curcuma, alzate la fiamma ed amalgamate.

Per i crackers di parmigiano: prendete del parmigiano grattato e cospargetene a mucchietti su una teglia coperta di carta forno, cuocete in forno caldo a 150° per 5 min. Lasciate freddare e poi staccate delicatamente i crackers dalla carta.


Torta Cioccolato & Lamponi

La ricetta ve l'ho già data in post addietro, è un vecchio cavallo di battaglia :D. Ecco il link--->qui.




Crostata di Frolla di Mandorle con Marmellata

Ingredienti:
- 150 g farina 00 (o 75 g di farina 00 e 75 g di farina integrale)
- 50 g mandorle in polvere
- 50 g zucchero di canna
- 1 uovo
- 1 presa di sale
- 50 g burro
- buccia di un limone non trattato

Preparazione:

Premesso che i limoni di mio nonno hanno davvero un profumo particolare, che non ha eguali, procediamo...
Fate una fontana sulla spianatoia con la farina setacciata, lo zucchero, il sale e le mandorle; fategli un buco al centro in cui andrete a sbattelre con la mano l'uovo, impastate e inserite a tocchetti il burro freddo. Continuate ad impastare velocemente finchè non avrete una palla mogenea di pasta. Mettete in pellicola e lasciate riposare in frigo per 1 ora. Stendete la pasta e una volta messa nella teglia imburata ed infarinata, cuocete a 180° per 25 min.

La frolla è stata gentilmente concessami da In cucina con me.




Torta Cioccolato & Crema di Marroni

Ingredienti:
- 1 barattolo di crema di marroni da 500 g
- 100 g di burro
- 100 g di cioccolato (70%)
- 3 uova
- 1 cucchiaio di farina
- cacao in polvere

Preparazione:
Far sciogliere la cioccolata con il burro in un pentolino, quindi lasciar raffreddare. In un recipiente mescolare il composto cioccolato-burro con la crema di marroni, le uova e la farina. Versare in uno stampo, precedentemente imburrato e infarinato e mettere a cuocere in forno per 40-45 minuti a 180 gradi. Spolverizzareun po' di cacao in polvere. Si conserva in frigo anche per due giorni.
Anche questa prelibatezza gentilmente concessa da La cucina di Calycanthus, un sito meraviglioso...


domenica 26 dicembre 2010

Feste su feste

Non è una, non sono due, ma sono ben tre feste quelle che ho festeggiato in queste ultime settimane, ecco spiegata la mia assenza dalle pagine del mio diario culinario. Quest'attività sta diventando un lavoro, chiunque incontro all'università ed anche fuori mi conosce come "la ragazza dei dolci" e mi chiede un piccolo assaggio d'amore...ma chi sono io per negarglielo? Sono rimasta per la metà del tempo di queste tre (o quattro, non mi son fatta il conto) settimane in cucina a spadellare, sfornare, guarnire, ritoccare, ma soprattutto assaggiare :D

Il vero problema è il seguente: con tutta la fretta che avevo di impiattare e portare via, mi scordavo sempre di fotografare...e le uniche che facevo venivano male, con luce sbagliata, sfocate e bestiali, vergognandomi di conseguenza di pubblicarle. Dovrei avere un piccolo angolo della casa, tutto per me: ben illuminato ricco di stoffe colorate e con le mura cangianti, cosicchè io possa aver sempre la possibilità di fotografare a meraviglia e di corsa, tutto ciò che preparo...mah, vedremo che si può fare.

Ma torniamo a noi: cosa si è festeggiato?
La classica festa di Natale annuale a matematica il 16 Dicembre, sempre ben riuscita grazie ai dolcissimi matematici...che bravi che siete <3 Poi il mio compleanno il 21 Dicembre, dove mi sono imbarcata nella peggiore delle pensate: ho invitato 20 persone a cena ed ho preparato una cena completa a base di 2 antipasti, 2 primi, un secondo e 3 dolci per tutti...finita la festa mi sono sentita male, mi è spuntato un erpes sulla fronte, e sono stata due giorni stordita sul letto...ma almeno è andata bene!!! Infine il Natale, dove anche lì ho dato sfogo al mio estro e ho prepararo un'ottima cena della vigilia, apprezzata persino da mio padre O_____O Ho taciuto inoltre la festa più importante: il compleanno del mio blog, il mio piccolo angolo di cielo in cui niente può ferirmi, può toccarmi, può raggiungermi. L'8 Dicembre è stato il tuo compleanno, ed in silenzio l'abbiamo festeggiato io e te ciliegina...io te e chi ci vuole bene <3 Ne approfitto per ringraziare i nostri cari lettori...ci ci visita sporadicamente ed assiduamente, siete come sempre i benvenuti!!! Cominciamo dalla prima festa (nei prossimi post le altre due). La Festa di Matematica è stata un successone, l'aula 3 era strapiena, anzi strabordante, e quest'anno stranamente le uniche che hanno contribuito con dei dolciumi fatti in casa siamo state io e la mia compagna Chiara, ma poco male...è stato apprezzato di più, noi ci saremo sempre!!!

Cheesecake Caffè & Amaretti

Ingredienti:
per la base:

- 150 g biscotti al grano saraceno e zucchero di canna
- 70 g burro
per la farcia:
- 300 g formaggio fresco (tipo philadelphia)
- 200 g ricotta dio pecora
- 150 g zucchero
- 1 uovo
- amaretti q.b.
- 1 tazzina di caffè
- vanillina o essenza di vaniglia (facoltativa)

Preparazione:
per la base:

Frullate nel mixer i biscotti assieme al burro morbido finchè non otterrete un composto mordibo e pastoso, che andrete a stendere su una teglia precedentemente imburrata ed infarinata aiutandovi con una spatola o col dorso di un cucchiaio. Infrigoriferate per almeno 1 ora.
per la farcia:
Andate ad amalgamare ricotta e zucchero (a mano o con fruste elettriche) cui poi andrete ad aggiungere l'uovo, la philadelphia, gli amaretti sbriciolati, e la tazzina di caffè. Se assaggerete, sentirete un retrogusto molto acidulo, dovuto al formaggio fresco: non vi spaventate, la cheesecake è buona proprio per quello.
Se volete, aggiungete un aroma di vaniglia, ma non è obbligatorio...

Adesso spalmate il composto, sulla base di biscotti rassodata e livellate bene. Infornate a 180° per 20 min.


Torta Cioccolato & Peperoncino

Ingredienti:
- 60 g burro (a temperatura ambiente)
- 75 g zucchero
- 1 uovo
- 100 g cioccolato fondente
- 2 cucchiai di Porto
- 110 g farina 00
- 1 cucchiaio cacao
- 1 cucchiaino di peperoncino (in polvere, mi raccomando)
- 1/2 bustina di lievito in polvere
- 125 ml latte

Preparazione:
Preriscaldate il forno a 180º.
Montate zucchero e burro fino a quando il composto non diventi chiaro e spumoso, aggiungete l'uovo, il cioccolato fuso e intiepidito, ed il Porto.
Settacciate la farina assieme al cacao, al peperoncino, ed al lievito e poco alla volta, alternando con il latte a filo sul composto. Aggiungete al composto di cioccolato fuso.
Versate il tutto nella tortiera imburrata ed infarinata di diametro di circa 25 cm ed infornate per 30 minuti.
Fate come sempre la prova dello stecchino: non mente mai; servite completamente fredda magari spolverata di cacao.

Come ho preannunciato...niente foto, però vi regalo una foto di una bellissima crostata con la mia frolla integrale buonissima, e farcita di marmellata alle visciole fatta in casa dalla mamma di una mia amica: questa donna meravigliosa mi rincorre per le scale e mi fa "Michela aspetta aspetta!!! Tieni prendi queste due marmellate una di visciole ed una di crema di marroni, le ho fatte io, fai altri dolci, perchè quella torta alle pere che hai fatto tempo fa era buonissima!". Ero con le lacrime agli occhi per la commozione...


venerdì 26 novembre 2010

It's raining outside...

Siedo qui sulla mia poltroncina Ikea con le dita fredde che scorrono sulla tastiera del computer, mentre fuori la natura esprime tutta la sua arte in un connubio di pioggia, vento e nuvole che si rincorrono nel cielo. Cosa siamo noi, piccole formiche, al confronto di cotanta bellezza, potenza ed imponenza...nulla.
La mia ammirazione per la natura cresce ogni giorno di più, è così perfetta e logica, e queste corrispondenze le trovo ogni giorno in ciò che studio. Ho visto un film anni fa che si chiama "Pi Greco; Il teorema del delirio", un film che sconsiglio a chiunque non abbia lo stomaco forte o che non apprezzi il bianco e nero; in realtà oggi come oggi viene considerato un capolavoro di cinematografia made by Aronofsky. La cosa più bella di questo film, è la relazione che viene posta tra natura e matematica (o tra divinità e matematica, ma quella mi interessa meno sinceramente); testimone di ciò una splendida citazione:

"- 12 e 45, enuncio di nuovo le mie teorie. Primo: la natura parla attraverso la matematica; secondo: tutto ciò che ci circonda si può rappresentare e comprendere attraverso i numeri; terzo: tracciando il grafico di qualunque sistema numerico ne consegue uno schema. Quindi ovunque, in natura, esistono degli schemi. Ecco le prove. La ciclicità delle epidemie, la crescita e la riduzione delle mandrie di caribù, la ciclicità delle macchie solari, le piene e le secche del Nilo. E allora parliamo della Borsa, di quell'universo composto da numeri che rappresenta l'economia globale, milioni di mani che lavorano, miliardi di cervelli, un'immensa rete umana che grida alla vita: un organismo, un organismo vivente. La mia ipotesi: anche nella borsa esiste uno schema, ed è proprio davanti a me, nascosto fra i numeri: è sempre stato lì.
12 e 50: premo invio.

- 11 e 18, ancora prove: ricordate Leonardo da Vinci? Pittore, inventore, scultore, naturalista. Italia XV secolo. Riscoprì la perfezione assoluta del rettangolo pitagorico, e lo utilizzò nelle sue opere. Tracciando una curva all'interno dei rettangoli si genera la mitica spirale. Pitagora amava questa forma che secondo lui era ovunque in natura: la conchiglia del nautilo, le corna dell'ariete, i vortici, le trombe d'aria, le impronte digitali, il DNA e perfino la Via Lattea."


Sono delle parole molto forti a mio parere. Vi ho già accennato al corso di Fisica Matematica che sto seguendo, ed in pratica è questo ciò di parla: una logicizzazione, matematicizzazione, formulizzazione della natura...affascinante, no? Un'equazione che descriva il moto ondoso dell'acqua quando viene perturbata dal lancio di un sasso sulla sua superficie, il moto di diffusione delle molecole di un metallo quando viene messo a contatto con una fonte di calore, ed un'equazione per la descrizione di un fluido che attraversa un tubo.

Vabbè la pianto qui, mi rendo cosnto che queste divagazioni possano annoiare alla lunga, e probabilmente la mia esaltazione può affaticare. Perciò torniamo al cibo!!!
Mi sto specializzando sulle marmellate: prima quella di cipolle tropea, ed ora quella di marroni...l'anno scorso quando per la prima volta la vidi sul mio libro di ricette, mi venne l'acquolina in bocca, così mi promisi che quando sarebbe tornata la stagione delle castagne e dei marroni avrei messo la mia (in)abilità culinaria:

Marmellata di Marroni

Ingredienti:
- 500 g di castagne o marroni
- 1 manciata di sale grosso
- 4/5 chiodi di garofano (o alloro in foglia)
- 300 g zucchero di canna
- 1/2 fialetta di estratto di vaniglia

Preparazione:

fase 1: sterilizzazione dei vasetti
Prendete dei vasetti a chiusura ermetica e bollitelo in acqua per 10 min circa. La guaina immergetela brevemente nell'acqua bolente e asciugatela.

fase 2: cottura dei marroni
Una volta raffreddati i vasetti, asciugateli e metteteli da parte.
Riempire di acqua una pentola capiente, salarla con una manciata di sale grosso, aggiungere i chiodi di garofano e portare ad ebollizione. Nel frattempo lavare e incidere le castagne.
Quando l'acqua bolle versarvi le castagne e lasciarle cuocere per circa un ora. Scolarle, sbucciarle con un coltellino affilato e privarle con attenzione della pellicina.

fase 3: preparazione dello sciroppo
Versare in una pentola 250 ml di acqua circa, unirvi lo zucchero e portare a ebollizione a fuoco bassissimo, mescolando spesso per farlo sciogliere. Abbassare poi la fiamma e proseguire la cottura finchè lo sciroppo si sarà addensato e formerà delle grosse bolle (attenzione a non farlo caramellare). Togliere dal fuoco e far intiepidire.

fase 4: unire i composti
Nel frattempo passare le castagne al passaverdura o allo sciacciapatate o magari schiacciarle solo con una forchetta, ma alacremente, e aggiungervi la vaniglia. Versare la purea in pentola e mescolando aggiungervi lo sciroppo. Rimettere sul fuoco a fiamma bassa e cuocere per un ora circa. Quando la preparazione avrà raggiunto la giusta consistenza, spegnere, e lasciare intiepidire.

fase 5: conservazione
Invasare, e chiudere ermeticamente. Capovolgere subito il barattolo e lasciar raffreddare una notte a questo modo al buio coperto da un canovaccio. Una volta freddato conservare in luogo buio ed asciutto fino all'uso. Una volta aperta la confettura, conservare in frigo per max 10 giorni.

ATTENZIONE: se usate barattoli in vetro con coperchi in metallo, se una volta capovolti e lasciati freddare, non si sarà formato il vuoto, passare alla sterilizzazione in pentola (ovvero bollire 10 min in acqua).



Nella preparazione sono stata aiutata molto (praticamente del tutto) da Meringhe alla Panna, che a breve andrò a ringraziare. Il sapore della marmellata ricorda la nutella...ma con un notevole sapore di castagna :D...sicuramente sarà più sana.

domenica 14 novembre 2010

Cakes alla riscossa


Mi hanno accusato di averli abbandonati...sarà perchè mi sono capitati tra le braccia come neonati in fasce, una miriade di altri ingredienti e poco tempo per consumarli/sperimentarli; però come un cagnolino fedele torno a loro, maghi della semplicità e della bontà. Cosa vi è più facile e veloce di un cake: ipercalorico, gustoso, abbastanza grosso (quindi dura anche una settimanella), si conserva facilmente e si trasporta ovunque.

Così quando QUALCUNO mi arriva con un dito accusatorio puntato in mezzo agli occhi e mi dice "TU!!! Tu mi avevi promesso un dolce!!!", e tu non puoi far altro che fare una faccetta triste, asserendo di essertene dimenticata, che era tutta colpa tua, che ti spiace e che non è da te dimenticarti una promessa fatta ad un amico, allora metti in atto tutta la tua forza d'animo: dopo una sessione di 8 ore all'università (grazie al cielo intervallate da qualche break), una veloce visita ad un'amica un po' cresciutella, torni a casa metti su una vellutata dell'ultimo momento, acchiappi al volo farina, carote, noci, cannella, zucchero, e uova e:

Cake Carote e Noci

Ingredienti:
- 200 g farina 00
- 125 g zucchero di canna
- 125 g burro
- 250 g carote
- 2 uova
- 2 manciate di noci
- cannella in polvere
- 1/2 bustina di lievito per dolci
- 1/2 cucchiaino di bicarbonato
- 1 pizzico di sale

Preparazione:
Sbucciare e lavare le carote, che poi andranno a finire tritate senza tanti complimenti nel mixer, ed a parte stritolate grossolanamente le noci.
In una caccavella sbattete uova e zucchero con forza, così da renderle belle spumose cui andrete ad aggiungere la farina setacciata, il sale, il bicarbonato, il lievito, la cannella ed il burro fuso. Mescolate brevemente e versate in una teglia per plum-cake imbutrrata ed infarinata.
Infornate a 180° per 40 min.



Il giorno dopo, molte persone hanno gradito il mio sforzo, e naturalmente ho chiamato questo amico (che se ne è preso all'incirca la metà, giustamente), che molto velocemente ha spazzolato il frutto del mio lavoro, e cui ho chiesto: "Senti un po', così per curiosità, ma quando te l'ho detto del dolce?", "Boh?!? Penso tu non me l'abbia mai detto...però grazie, eh!!!".
E così si conclude il mio resoconto....molto amareggiato -___-

mercoledì 3 novembre 2010

Se fossimo farfalle...


...forse vivremmo più intensamente. Era questo il quesito che mi son posta l'altra mattina in autobus. Alcune farfalle vivono un solo giorno, ed allora mi sono immaginata un piccolo bruco ormai cresciuto che tenta di uscire dal suo bozzolo a fatica, arrancando per le pareti della sua culla. Finalmente intravede uno spiraglio di luce, allarga la feritoia della sua prigione ed una ventata d'aria fresca gli inonda il viso. Finalmente la luce...si rende conto di non aver mai usato gli occhi, perchè la luce non è mai stata così bella. Finalmente fuori, realizza di essere mutato nella forma, e guarda le sue scapole...due ali arricciate, ancora deboli; prova a spiegarle, prima la sinistra e poi la destra...e si butta dallo stelo.
Così comincia la sua brevissima vita: una giornata lunga una vita, un'eternità in ogni secondo, l'universo in una capocchia di spillo...fa girare la testa, come quando ci sdraiamo su un morbido prato a pancia all'aria e ci tuffiamo nel cielo limpido e azzurro...ci vengono le vertigini per quanto è immenso e profondo.
E così lei vive, volando in quell'immenso cielo e saltellando da un fiore all'altro assaporando pollini di ogni specie, incontrando altri membri della sua specie, godendosi quell'attimo infinito ed irripetibile...l'unico che gli è stato concesso...
Siamo anche noi farfalle in un certo senso, anche se la nostra concezione del tempo è semplicemente divrsa da quella di una farfalla...e molti di noi neanche apprezzano questo piccolo spiraglio di luce nel buio più totale, magari solo perchè non ne sono consapevoli...allora forse è giunta l'ora di svegliarsi.

Questa è una crostata che abbiamo creato in gruppo: io Chiara e Paolo. Una sera Paolo mi fa: "Sai chè c'è una competizione in piscina da me? Dobbiamo presentare un dolce e poi una giuria ci dà un voto su questo dolce. In giuria c'è il mio istruttore di nuoto, che mi piace taaaaaaaaanto!!! Mi dai una mano?". Come porter rifiutare a cotanta richiesta d'amore? Non so proprio resistere alle persone innamorate...Ed ecco com'è nato questo piccolo momento di piacere:

Crostata di frolla integrale con Pere Amaretti e Cioccolata

Ingredienti (dosi per una frolla di 26cm di diametro):
per la frolla:
- 170 g farina integrale
- 80 g farina 00
- 125 g burro freddo
- 1 uovo ed un tuorlo
- 50 g zucchero di canna
- 50 g zucchero semolato
- 1 cucchiaino di lievito in polvere
- 1 punta di sale
per la farcia:
- 2/3 pere Abate
- 1 cunfezione di amaretti
- 200 g cioccolato fondente

Preparazione:
Stavolta serve una spianatoia...il mio mixer è deceduto quindi d'ora in poi si impasta a mano. Fare una fontana con tutte le polveri setacciate, ed al centro mettete un po' per volta il burro a tocchetti; intridere con le mani possibilmente non troppo a lungo. Aggiungete i due tipi di zucchero e fate che si amalghimi col resto; una volta fatto ciò fate nuovamente la fontana e mettete al centro il primo uovo, sbattetelo con le manie copritelo con l'altra pasta (ripetete l'operazione col tuorlo).
A questo punto amalgamate bene e formate una palla che avvolgerete in pellicola e metterete in frigo per 1 oretta circa.

Mentre attendete che la frolla si degni d'esser pronta, lavate e sbucciate le pere e tagliatele a fettine (anche non troppo sottili). Sbriciolate gli amaretti (io li ho messi in un canovaccio e tramortiti col fondo di un bicchiere), e sciogliete a bagnomaria il cioccolato fondente.

Una volta pronta la frolla, la svegliate e la stendete con tanta dolcezza, perchè niente è più buono della pasta frolla integrale...
Mettete la sfoglia su una teglia imburrata ed infarinata e disponete sul suo fondo le fettine di pere a raggiera che cospargerete di profumati amaretti sbriciolati e con un cucchiaio versate il cioccolato caldo appena fuso.

Cuocete in forno a 180° per 25 min e godete...



La ricetta della frolla l'ho presa di sana pianta da Trattoria da Martina, e la ringrazio di cuore, perchè d'ora in poi non la abbandonerò facilmente...

giovedì 14 ottobre 2010

che fatica!!!

Al momento mi trovo costretta al letto, tiro su col naso ogni 5 secondi circa e la mia gola ha rivestito una delle sue pareti di carta vetrata, così tanto per allietare l'ambiente. In effetti il tempo fuori dalla finestra è il mio ideale: uggiose nuvole accarezzano il cielo ed in lontananza si sente odor di pioggia; dalla cucina sento ancora il lavandino metabolizzare l'acua insaponata delle ultime stoviglie e mi fa compagnia gorgogliando allegramente.
Sto maledicendo silenziosamente l'amico che giovedì sera mi ha fatto il dolce regalo di qualche microbo di raffreddore...lunedì glielo restituisco con tutta la squadra che ha fatto profiferare nel mio debole corpicino.

Intanto la prima settimana di corsi è finita, e la protesta dei ricercatori ancora aleggia nelle nostre aule ricche di cultura. Quest'anno è l'ultimo della laurea triennale, e per certi versi sono ogni giorno pervasa da questa strana euforia di vittoria, quando invece sono ancora all'inizio di tutto: ogni tanto mi fermo a prendere il respiro, mi guardo davanti e vedo ancora tutta una vita da vivere ricca di emozioni, esperienze e lotte da vincere; poi mi guardo indietro e mi rivedo a 5 anni quando un bambino mi traumatizzava tirandomi i capelli, a 10 quando la maestra mi disse all'esame delle elementari che nella vita non si procede solo con la simpatia, a 13 quando sul palco del liceo Montale diedi nuovamente vita a Rizzo di Grease, a 14 quando per la prima volta i miei genitori vennero richiamati il sabato mattina da una professoressa (di matematica per giunta), a 17 quando ebbi il mio primo ragazzo...una bestia, a 19 il primo giorno di università quando Ester mi chiese dove fosse l'aula 3, e due settimane fa quando entrando nel suo studio chiesi alla professoressa Cassisa di farmi da relatrice per la mia tesi di laurea...che fatica per arrivare sin qui...eppure ci sono, e devo continuare perchè c'è ancora tanto da scoprire.

Intanto continuo di tanto in tanto a rilassarmi in cucina e ad impastare energicamente; già ho tante richieste da parte dei miei compagni di corso, così mi darò da fare questo week end...sempre che risca ad alzarmi dal letto.
Questi muffins invece li ho preparati per la mammina più bella del mondo: la mia dolcissima Chiaretta e il suo vivacissimo Elia Santiago...il fagottino più sorridente sulla faccia della terra. Ho tentato di rendere questi pasticcini dolci come lui, ma è ovviamente impossibile.

Muffins Integrali alle Pere

Ingredienti (per 12 muffins circa):
- 250 gr di farina integrale 00
- 130 gr di zucchero di canna
- 90 gr burro fuso
- 1 uovo
- 1 bustina di lievito per dolci
- 1 vanillina
- 250 gr di latte intero
- 2 pere abate non troppo mature

Preparazione:
Come di consuetudine per i muffins in una ciotola mescolate tutti gli ingredienti secchi, in un'altra sbattete leggermente l'uovo con il latte e aggiungete il burro fuso tiepido (non troppo caldo altrimente cuocerebbe l'uovo).
Lavate ed asciugate le pere, togliete loro la buccia, tagliatele a spicchi e poi a cubetti, e mettele infine in un piatto finchè non serviranno (onde evitare di farle annerire potete cospargerle con qualche goccia di succo di limone).
Incorporate gli ingredienti liquidi in quelli secchi mescolandoli il minimo indispensabile (non preoccupatevi se l'impasto non è perfettamente liscio), aggiungete le pere e date un'ultima girata.
E' giunto il momento di riempire gli stampini dei muffins con poco impasto (mi raccomando non riempite troppo gli stampi altrimenti il muffin straborda e diventa friabile).
Infornate in forno preriscaldato a 180° per 20 minuti e servite sia tiepidi che freddi.




mercoledì 13 ottobre 2010

Dolce pausa

Avete presente quelle merendine croccantose che si trovano sugli scaffali dei supermercati a dozzine a base di crusca, avena, uvetta, frutta secca in generale, ecc...bè si possono fare tranquillamente nella culla del nostro focolare casalingo: caldo ed accogliente e che sforna tanti dolcetti calorici.
In realtà ero partita per fare dei tortini all'avena e pere, ma non avendo uova, mi sono dovuta arrangiare con quello che c'è in casa, ovvero: burro, latte, miele e farina di cocco. Nella ricetta originale c'erano altre mille mila cose come mandorle uvetta noci e mille altri ingredienti, ma non avendo nulla di tutto ciò mi sono proprio arrabattata con quelle quattro cose, e non sono venuti malino. La ricetta è dunque mooooooooolto liberamente tratta da "Il libro d'oro dei dolci" edito da Mondadori (sto rivalutando troppo questo libro: oltre ad avere delle foto da urlo ha delle ricette equilibrate e troppo carine XD).

Barrette all'Avena

Ingredienti:
- 180 g fiocchi d'avena
- 90 g zucchero di canna
- 80 g miele d'acacia
- 80 g burro
- 4/5 cucchiaiate di farina di cocco
- 1/2 cucchiaini di cannella in polvere
- 1 pizzico di sale

Preparazione:

Mettere a sciogliere a fuoco bassissimo in una casseruola burro miele e zucchero lasciando sobbollire finchè lo zucchero non si sarà sciolto.
Arrivati a questo punto togliete dal fuoco e incorporate i fiocchi, il cocco, la cannella ed il sale, amalgamate bene e versate in una teglia ricoperta di carta forno.
Infornate a 180° per 25/30 min.





Ecco!!! Adesso non ho più fiocchi d'avena quindi addio ai tortini d'avena e pere...mo che mi invento? Magari dei tortini integrali di pere (dopo mesi di ricerca ho trovato la farina integrale di grano tenero :D)...
Stay tune!!!

giovedì 7 ottobre 2010

addio estate...

Lunedì mattina camminavo da Termini tentando di raggiungere l'università per dare l'ultimo, finalmente l'ultimo, esame del mio secondo anno di università. Era una di quelle mattine in cui non riuscivo a smettere di ridere, perchè a volte succedono delle cose piacevoli nella vita e tu non puoi fare a meno che mirarle e ri-mirarle in continui flash-back, e così stavo facendo.

Passeggiando con la testa fra le nuvole, mi è capitato di alzare gli occhi al cielo e mi sono ritrovata immersa un mare dorato di foglie appartenenti ai platani adagiati ai bordi della strada: il vento le scuoteva dolcemente provocando una lieve melodia frusciante che sentivo nonostante le cuffiette dell'I-pod, perchè la natura si fa sempre sentire...e loro mi accompagnavano, dandomi conforto in questo piccolo critico momento, coccolando i miei pensieri agitati, e tentando di riportarmi alla mente qualche vaga formula di analisi numerica invano.
Sono arrivata nell'aula dell'esame con due ore d'anticipo (in realtà una sola...l'altra ora è stata di ritardo della professoressa...che svampitella :D), mi son seduta, ho riletto gli appunti, ho chiacchierato con le altre condannate, ma la mia mente era da un'altra parte. Anche durante l'esame: scrivevo come un'automa, ricopiavo senza pensare lasciandomi ancora portare a zonzo da quelle foglie.

Sta di fatto che anche lavorando come un robot, alla fine ho superato l'esame...e anche bene, così son tornata a ritrovare il mio locus amoenus e l'ho ringraziato; però alle 14.30 non faceva più lo stesso effetto, contaminato dalla patina di gas di scarico dell'ora di punta.

Ma parliamo di cibo: il giorno della scrostata d'avena, mi sono cimentata in un'altra quiche, sempre di zucchine che non è venuta affatto mae. La base è sempre quella per quiche veloci, e la farcia è sempre un composto di ricotta e latte; ma stavolta invece del curry ho voluto insaporire con pepe nero macinato fresco e noce moscata che si amalgama bene con la dolcezza delle zucchine. Ecco la ricetta:

Quiche di Zucchine

Ingredienti:
per la base:
- 250 g farina 00
- 125 g burro freddo
- 1 pizzico di sale
- 6 cucchiai d'acqua fredda
per la farcia:
- 3 zucchine
- 1 cipolla tropea
- 200 g ricotta di mucca magra
- latte q.b.
- noce moscata
- pepe nero macinato fresco
- sale
- 2 cucchiai d'olio

Preparazione:
Frullate nel mixer farina e burro, e una volta amalgamatosi aggiungete a cucchiaiate l'acqua ed il sale. Finite di impastare col mixer, avvolgete nella pellicola e riponete in frigo per 1 oretta.
Nel frattempo in una bella padellona fate rosolare la cipolla tagliata a tocchetti nei due cucchiai d'olio, aggiungete le zucchine tagliate a rondelle, salate, coprite e lasciate cuocere per 25/30 min aggiungendo all'ultimo le spezie.
In un bicchierone amalgamate la ricotta aggiungendo latte finchè non si raggiunge la densità voluta, e profumate con un po' di pepe.
Una volta che tutto sia pronto, stendete la pasta lasciandola alta circa 3 mm e adagiatela su una teglia di silicone (oppure imburrate ed infarinate una teglia qualsiasi). Sul fondo della pasta disponete le zucchine a vostro piacere e ricoprite con la composta di ricotta.
Infornate a 180° per 40 min circa, ma basatevi sulle capacità del vostro forno.


domenica 26 settembre 2010

Ultime gocce d'estate

L'aria ha un odore diverso da qualche settimana...il vento arriva dal nord portando aroma di bosco, di funghi, di pioggia, e di nuvole azzurre...non aspettavo che questo momento: amo il cambio di stagione tra l'estate e l'autunno, quando la luce incomincia ad ingrigirsi, le foglie ad arrossire, il Tevere diventa ancora più verde e l'Altare della Patria ancora più bianco, il suolo di piazza Venezia la mattina presto è ancora umido di rugiada ed il sole spunta da dietro il Colosseo salutandomi mentre arrivo con il bus...
Roma è meravigliosa sotto la luce d'autunno, una cosa indescrivibile: l'anno scorso abbiamo anche avuto la visione del Tevere quasi straripante dagli argini..mostruoso...ed affascinante. Unica pecca, è l'accorciarsi delle giornate...ma vi si può soprassedere viste tutte le altre bellezze che ci vengono donate ogni giorno.

L'arrivo dell'autunno mi è parso ancora più lampante quando nel numero di ottobre di Sale&Pepe si parlava solo di torte a base di mele e pere, ed allora mi son detta: "Accidenti!!! Diamo un ultimo saluto all'estate...una pesca, una banana, un po' d'uva e una bella mela fresca. E una crostata d'avena".

Crostata di Avena e Frutta Fresca

Ingredienti:
- 150 g farina 00
- 100 g fiocchi d'avena
- 60 g zucchero
- 1 pizzico di sale
- 1 vanillina
- 100 g burro morbido
- 2 tuorli d'uovo
- frutta fresca (mela, pesca, banana, uva)
- miele
- rhum

Preparazione:
Mescolate in una terrina in quest'ordine la farina, i fiocchi d'avena interi, lo zucchero, la vanillina, il sale, ed infine il burro a temperatura ambiente che andrete a intridere con le mani. Incorporate i tuorli ed il rhum. Formare un panetto, avvolgerlo in pellicola, e conservarlo in frigo per un'ora circa.

Una volta pronta la pasta, stenderla e rivestire una teglia imburrata ed infarinata. Infornate in forno preriscaldato a 180° per 20/25 min. Sfornate e lasciate raffreddare.

Una volta freddatasi la pasta, sciogliere a bagno maria miele quanto basta assieme a qualche goccia di rhum: mettetene qualche cucchiaiata sul fondo della crostata e spargete qualche altra cucchiaiata di fiocchi. In seguito lavate una mela, una pesca, un mezzo grappolino d'uva e sbucciate una banana. Tagliate a fettine fini, e disponete sulla crostata. Coprite col miele profumato che vi è rimasto e mettete in frigo qualche ora.



martedì 21 settembre 2010

Una torta storica

Questo è tutto ciò che è rimasto di una enorme torta a forma di cuore, una torta che proverò a far partecipare al concorso de Il Gatto Goloso "Raccogliamo i cereali?", una torta ricca di avena, banane e amore...perchè questo vuol dire cucinare.

Setacciare la farina facendo nevicare sull'impasto, far cozzare le uova sul bordo della caccavella, e far ruotare il tuorlo nel guscio per separarlo dalla chiara, affondare le mani nell'impasto e sbatterlo sulla spianatoia infarinata, che solleva una bassa nuovoletta farinosa ed imbianca tutta la parannanza. Girare, mescolare, sbattere, tutti gesti faticosi e frenetici. Scostarsi un ciuffo di capelli dagli occhi con l'avanbraccio e rimboccarsi le maniche con le dita sporche di impasto; far sbattere piatti, pentole e teglie sul tavolo, nel lavandino, sul fornello con le suppliche di mia madre da dietro le spalle che mi intima di non distruggere la cucina...ma io non sento nulla.

Quando cucino, soggiorno per brevi attimi in altri mondi fatti di nuvole rosa come lo zucchero filato di Piazza Navona il giorno della Befana, gattini colorati che scorrazzano tra mucchi di caramelle e lollipops, e tazze di cioccolata calda che mi raccontano le loro avventure nel pianeta panna montata (ho una mente affollata, me ne rendo conto...).

Cucinare è un rito antico quasi quanto quello di mangiare, e vario quanto la nostra fantasia: ogni volta che tiriamo una sfoglia sentiamo la spinta sul mattarello di miliardi di donne e uomini che hanno cucinato le fettuccine prima di noi, riusciamo anche a sentire la loro ruvide e callose mani che convergono sulle nostre raddrizzandoci le mani mentre tagliamo i tagliolini, e facendo attenzione ci accorgeremo che ci sussurrano all'orecchio la ricetta del ragù con le millanta varianti dovute all'esperienza...non siamo mai soli in cucina, mai abbandonati ai nostri problemi, alle nostre preoccupazioni, perchè c'è tutto un altro mondo ad occupare la nostra testa.

Torta di Avena & Banana

Ingredienti:
- 200 g farina 00
- 100 g fiocchi d'avena
- 150 g zucchero semolato
- 3 uova
- 1 tazzina d'olio
- 100 ml latte
- 3 banane
- 1 limone
- 1 bustina di lievito
- sale
- zucchero a velo

Preparazione:
Frullare i fiocchi d'avena nel mixer e unirla in seguito in una ciotola alla farina setacciata arrieme al lievito.
Sbucciare e tagliare a rondelle le banane e metterle in un piattino cosparse con un po' di zucchero a velo.
A parte sbattere (possibilmente con le fruste elettriche), le tre uova con lozucchero, fino a renderli belli soffici e spumosi, dopodichè aggiungervi l'olio a filo, il sale, la buccia del limone ed il succo di mezzo di quest'ultimo. Amalgamare bene e versare sul composto di farine. Mescolare con una cucchiaia mentre a filo aggiungerete il latte.
Versare in una tortiera di 24 cm di diametro circa ed infornare in forno preriscaldato a 180° per 30/35 min.




La ricetta l'ho gentilmente presa da menta e liquirizia, modificandola in qualche punto (per esempio al posto delle banane marifra ci ha messo le fragole).
Questa torta vorrebbe partecipare al contest di Il Gatto Goloso:



mercoledì 15 settembre 2010

rinascita

Okkei...adesso tocca rivoluzionare un po' tutto il sistema: ho passato domenica notte supina sul letto ad occhi sbarrati verso il soffitto a braccia aperte...in preda all'ansia per l'esame del giorno dopo, un esame di cui ho provato 3 scritti e 2 orali, e che finalmente ho superato. Non mi è mai successo di rimanere sveglia tutta la notte in preda ai brutti pensieri e ad una spaventosa tachicardia: non pensavo di poter essere così pessimista, e di poter essere così spaventata da ciò che mi avrebbe aspettato il giorno dopo...Sta di fatto che questa brutta nottata è trascorsa, e che tuttavia ogni volta che torno col pensiero a domenica mi sale il panico per paura che mi possa ri-accadere: non voglio mai più sentirmi così male, e soprattutto per una cosa così insignificante come un esame; tocca cambiare vita.
Bando alle ciance...dopo minimo un mese che non mettevo più le mani in pasta, ho ricevuto una benedizione dalla carissima Erica: Erica è la compagna di Vittorio, il nostro vicino di casa in Toscana (vi ho già parlato di Poderetto); nella maremma è ancora d'uso il baratto: tu mi fai un favore, io ti regalo un cesto di pomodori; mi inviti a cena, io ti porto cetrioli appena colti e uova fresche; mia nonna ancora oggi quando va a trovare parenti o amici, porta in regalo caffè, zucchero o biscotti dolci perchè giustamente in tempi di guerra erano beni di lusso (mica come per noi, che è pane quotidiano). Quest'anno Erica ci ha voluto donare un barattolo di marmellata di ciliegie (che purtroppo non era sottovuoto e che quindi ho dovuto gettare), e un buonissimo succo di mirtili con mirtilli annessi (questo invece sottovuoto, e buonissimo...slurp). Ovviamente una metà del barattolo me la son goduta il giorno stesso che mi è arrivata, e l'altra metà l'ho conservata per la:

Crostata di Mirtilli

Ingredienti:
per la frolla:

- 250 g farina 00
- 125 g burro freddo
- 125 g zucchero
- 2 uova fresche
- 1 cucchiaino di sale
- 1 cucchiaino di bicarbonato
per la farcia:
- 250 ml succo di mirtilli con annessi mirtilli
- 2 cucchiai di zucchero
- 1 cucchiaio di farina
- 1 cucchiaino di cannella in polvere

Preparazione:

fase 1: la frolla


Mettere nel mixer in quest'ordine: la farina, il burro freddo a cubetti, le due uova una alla volta, lo zucchero, il sale ed il bicarbonato. Portate su una spianatoia infarinate e lavorate brevemente con le mani. Incartate in pellicola e riponete in frigo per 30 min circa.

fase 2: la farcia

Mescolate in un piatto fondo il succo di mirtilli ed in mirtilli, aggiungete farina, zucchero e cannella. Amalgamate bene e riponete anch'essa in frigo per mezz'ora.

fase 3: composizione

Una volta trascorso il tempo necessario, tirate fuori la frolla, stendetene la metà e copriteci una teglia precedentemente imburrata ed infarinata di circa 24 cm di diametro (io ce l'ho di silicone quindi niente imburraggio ed infarinaggio XD); a questo punto togliete dal frigo anche la farcia e riponetela all'interno della base di frolla. Stendete l'altra metà della frolla e coprite la superficie della crostata. Sigillate bene e rimettete in frigo per un'altra mezz'ora.

fase 4: infornare

Preriscaldate il forno a 180° e passata la mezz'ora togliete la teglia dal frigo e mettetela in forno per 35 min circa (fate sempre la prova dello stecchino). La frolla mi è venuta particolarmente fiabile, e ne sono molto soddisfatta; se tuttavia la preferite più morbida, fate cuocere 25-30 min...dovrebbe essere ugualmente cotta.


Questa ricetta l'ho tratta liberamente dal numero di Sale&Pepe di Agosto.

mercoledì 25 agosto 2010

Cenetta tra Ragazze


Ed eccola di ritorno dalla grande...architettonica??? Ebbene son tornata dalla bellissima Praga, che mi ha fatto venire il torcicollo: ogni palazzo è un'opera d'arte e non si può far a meno di stare sempre col naso per aria; tuttavia è carente su altri punti di vista, ma di questo vi voglio parlare in un altro post...ci sarà un intero post dedicato a Praga, ve l'assicuro.
Ma torniamo a noi: prima della grande partenza, mi sono ritrovata con le mie care amiche per una cenettina all'insegna delle grandi confessioni...allettate dalla vodka alla pesca (che si è bevuta tutta la mia sorella-compagna-di-viaggio-ecc...te possino...).
Sono stata tre interi giorni a scervellarmi sul menu, e dalle fornaci della mia mente è uscito questo:

Antipasto:
- Muffins alle mandorle e piselli
- Quiche alle zucchine e ciliegini
- Frittatona ai ciliegini

Primo:
- Caponata accompagnata da riso basmati

Dessert:

- Cheesecake al cocco
- Torta fredda alla crema di cannella

Sorvolando sui dessert, che sono stati un vero fallimento (spero a causa del frigo che freddava poco e non della mia incapacità). volevo postarvi la quiche e la frittata che sono stata una vera rivelazione.

Quiche alle Zucchine & Ciliegini

Ingredienti:
per la base:
- 250 g farina 00
- 125 g burro freddo
- 1/4 cucchiaino di sale
per la farcia:
- 1 zucchina
- 10 pomodori ciliegini
- 100 g ricotta
- latte q.b.
- 1/2 cipolla tropea
- curry
- sale

Preparazione:

fase 1: preparare la base


Mettere nel mixer la farina, il sale e il burro, lasciare amalgamare ed aggiungere 2 cucchiai d'acqua freda (se il composto è ancora granuloso aggiungete altra acqua). Prendete la pasta lavoratela tra le mani brevemente per darle la forma di una palla, avvolgete in pellicola trasparente e riponete in frigo per 40 min (meglio 1 ora). Preriscaldate il forno a 180° ed imburrate uno stampo da crostata da 24 cm (io ho lo stampo di silicone).

fase 2: preparare la farcia

Mettere in una padella antiaderente la mezza cipolla tagliata a fettine assieme ad un cucchiaio d'olio ed un paio di cucchiai d'acqua, lasciar rosolare ed aggiungere la zucchina tagliata a rondelle, un pizzico di sale e coprire con un coperchio. Lasciar cuocere a fuoco lento una ventina di minuti girando di tanto in tanto, e aggiungere anche un pizzico di curry. Lasciar cuocere finchè è necessario.
Tirate fuori dal frigo la base e stenderla lasciandola alta per 5 mm circa e rivestiteci lo stampo. Una volta cotte le zucchine disponetele sul fondo della base. Lavate i ciliegini e tagliateli a metà disponendoli a cerchi sulla base col lato tagliato verso il basso. Lavorate la ricotta con un goccio di latte così da formare una crema densa e cospargete anch'essa sulla base così da coprire le verdure.

fase 3: infornare

Infornare la quiche per 45 min circa controllando sempre con il trucco dello stecchino. Quando la crosta e la superficie della quiche saranno dorate, potete sfornare.


Frittata di Ciliegini

Ingredienti:
- 10 ciliegini
- 3 uova
- 2 albumi
- erba cipollina
- sale & pepe

Preparazione:
Separare tuorli ed albumi. Lavare i ciliegini e tagliarli a metà. Ungere una teglia di porcellana con dell'olio e corpargere di pan grattato. Adornare il fondo della teglia con i ciliegini (parte tagliata verso il basso) e cospargere con un po' di erba cipollina.
Sbattere i tuorli d'uovo con sale e pepe ed a parte montare a neve ferma gli albumi; unire mescolando dal basso verso l'alto ed applicare sui ciliegini. Mettere altra erba cipollina ed infornre a 180° per 25 min circa finchè la superficie non sarà croccantina.

NOTA: Per renderla più gustosa potete aggiungere qualche fettina di cipolla e qualche dadino di emmental (purtroppo avevo ospiti che non gradivano il formaggio XD).





La base della quiche l'ho presta da "Il libro d'oro dei dolci" edito da Mondadori...che paradossalmente contiene anche ricette salate XD
Abbiamo passato una splendida serata pre-partenza, finchè il baileys non mi ha nauseata -___-

mercoledì 11 agosto 2010

Cipolle Rosse...

Me l'ero ripromesso non appena fossi tornata a casa dopo la Tuscia, ed eccola qui...nonna tornando dalla Calabria ci ha regalato una bustona di cipolle di Tropea, non poteva trovare regalo più azzeccato!!!
La ricetta corredata da tante curiose informazioni, l'ho trovata su Lo spicchio d'aglio, andate a dargli un'occhiatina ;D

Marmellata di Cipolle di Tropea

Ingredienti (per 1 vasetto):
- 1/2 kg di cipolle rosse di Tropea (già nettate)
- 100 ml di aceto di mele
- 125 g di zucchero bianco
- 125 g di zucchero di canna

Preparazione:

fase 1: prima marinatura

Pulire le cipolle eliminando lo strato esterno di consistenza cartacea. Scartare quelle non perfettamente integre. Tagliarle a metà per il senso della lunghezza, eliminare la parte interna se di colore verde ed affettarle molto finemente. Mettere le cipolle in un'ampia ciotola di vetro (la plastica può essere tossica nelle lunghe marinature...potete ovviare con la porcellana), unire l'aceto, mescolare e lasciar riposare per 4 ore coperto con uno strofinaccio mescolando accuratamente con due cucchiai ogni ora circa.

fase 2: seconda marinatura

Aggiungere i due tipi di zucchero, mescolare e lasciar riposare altre 4 ore, sempre mescolando ogni ora.

fase 3: cottura

Mettere le cipolle in una pentola di acciaio e farle cuocere a fiamma dolce, mescolando di tanto in tanto, per 30-40 minuti (a me è stata necessaria 1 ora intera). Io ho voluto aggiungere un po' di profumi, ovvero una foglia d'alloro, due chiodi di garofano e un po' di pepe nero macinato lì per lì. La marmellata deve risultare fluida, ma non troppo acquosa. Fate la prova col piattino freddo: mettete un piattino in frigo, tiratelo fuori solo per fare la prova; mettete un cucchiaino di marmellata sul piattino e se questa scivolain modo compatto sul piattino è pronta, altrimenti fate cuocere ancora.

fase 4: sterilizzazione

Auto-sterilizzazione: appena è pronta metterla nei vasi ben puliti, chiuderli con capsule nuove e ribaltare i vasetti in modo che avvenga il processo di autosterilizzazione. Lasciarli capovolti finché non si saranno raffreddati. Quando si ribaltano dovranno aver formato il vuoto. Se così non fosse procedere con la sterilizzazione in pentola.

Sterilizzazione in pentola: avvolgere i vasi con degli stracci puliti, metterli in una capace pentola in modo che non si muovano ed unire acqua fredda fino ad averne almeno una decina di centimetri sopra i vasi. Mettere sul fuoco e far bollire per 30 minuti calcolati da quando l'acqua comincia a bollire vistosamente. Trascorso il tempo indicato spegnere il fuoco e lasciare i vasetti a raffreddare nell'acqua.



Conservare in luogo fresco e asciutto, possibilmente al buio. Il periodo migliore di preparazione è quello di agosto/settembre ed è possibile consumare la marmellata fin da subito, non appena si sarà ben raffreddata, ma è meglio attendere almeno un mese per permettere che si amalgamino a dovere i sapori. Non conservarla oltre i 6 mesi. Una volta aperta conservare in frigorifero e consumare entro 7-10 giorni.

Domani parto per Praga...sono in ansia come l'anno scorso per andare a Londra. Tra l'altro sono tremendamente sfortunata: l'anno scorso la pandemia d'infuelanza in Inghilterra e quest'anno gli alluvioni nell'europa del nord...l'anno prossimo??? Dublino sarà sommersa per effetto dello scioglimento dei ghiacciai. Mi farò sentire presto per condividere un po' di emozioni e foto della grande città a metà tra l'antico ed il moderno!!!

martedì 3 agosto 2010

Eccoci di ritorno da una trasferta nella cara, dolce e rustica Maremma; finiti gli esami, ho accompagnato i nonni nella casetta in Toscana. Noi durante le vacanze estive ci rifugiamo tra le accoglienti braccia della località Poderetto (frazione di Sorano, provincia di Grosseto), amena località ai piedi delle macchie toscane contante di 17 abitazioni e 18 abitanti fissi (27 nel periodo estivo), nessun negozio, nessuna bottega, nessuna attività ricreativa a parte ammirare il paesaggio circostante (ugualmente sollazzante, devo ammetterlo, in particolar modo al tramonto su una sdraio con un bel romanzo). Tre volte a settimana passa il fornaio, una volta la verdura, un'altra articoli per la casa e di tanto in tanto un simpatico marocchino che vende vestiti alle signore anziane.
Poderetto è la culla dei miei ricordi d'infanzia: lì sono cresciuta con i miei amici Simone e Marina, lì ho visto fare la ricotta da Irene, decantare "Il Cavalier Marino" da Irio, governare le galline da Ismene, innaffiare con dolcezza i fiori della madonnina da Veronica, suonare la fisarmonica da Vittorio...è un luogo incantato, ricco d'amore. Ovviamente cambia tutto col tempo, ma non voglio intristire nessuno.



Quest'anno, salendo in Maremma, ho saltato il compleanno di mamma, così che ho voluto organizzare un festicciola alla sua venuta (son venuti a riacchiapparmi l'altroieri): abbiamo accatastato due tavoli sgangherati con altrettanto sgangherate sedie, raccolto un po' di persone del paese, e acceso il fuoco alla base di un mucchietto di ceppi di legno. Abbiamo passato alla brace un po' di braciole, della pancetta, una salsiccetta a testa e parecchie fette di pane, e così la serata è diventata davvero piacevole, allettata dalla mia:

Peaches Tart

Ingredienti:
per la tart:
- 150 g di farina 00
- 75 g di burro
- 6 cucchiai di acqua fredda
- 1 cucchiaio di zucchero di canna
- 1/2 fiala di aroma alla vaniglia
- 1 pizzico di sale
per il ripieno:
- 50 g di farina
- 50 g di zucchero
- 50 g di burro
- 1 uovo
- sale
- 3 pesche gialle

Preparazione:

fase 1: preparare la base


Mettere le pesche in freezer per mezz'ora circa.
Intridere farina e burro in una grande ciotola e amalgamare con le dita. Aggiungere zucchero e sale ed a poco a poco l’acqua fredda e mescolare con un cucchiaio di metallo velocemente in modo che il burro non si sciolga troppo. Versare l'aroma vanigliato. Su una spianatoia infarinata impastare il tutto velocementee mettere a riposare in frigo per 1 ora circa.

fase 2: preparare il ripieno

Nel frattempo togliere le pesche dal freezer, sbucciarle e tagliarle a fettine.
Per il ripieno battere (nel mixer o in un piatto) la farina, lo zucchero, il burro e le uova fino a rendere l’impasto vaporoso.
Togliere la pasta dal frgo e stenderla con un mattarello rendendola molto sottile, quindi rivestire una teglia rotonda precedentemente imburrata ed infarinata con la pasta.
Versare il ripieno sulla base, ricoprire con le fettine di pesche decorando a proprio piacere. Se dovesse avanzare della pasta si può utilizzare decorando la crostata formando una grata oppure sbriciolarla a mo' di crumble, o se è parecchia stenderla nuovamente e corpire la crostata.

fase 3: infornare

Cuocere in forno circa 40 minuti a 170° fino a quando la superficie non risulta dorata ma ancora morbida. Gli ultimi 10 min li si può fare col grill. Lasciar raffreddare. Una volta sformata si può decorare cospargendo di zucchero a velo. Lasciar riposare prima di servire.





Come si può notare le tovaglie sono diverse, e questo perchè la prima crostata l'ho cotta a microonde, e quindi non si è minimamente cotta...l'ho servita così...che figura barbina ho fatto!!! Mamma tuttavia mi ha pregato di rifargliela, così che appena tornati a roma sono corsa al super mercato, ho fatto spesa, ed ho ri-fatto la crostata...stavolta cotta...
Un'ottima scusa per festeggiare il compleanno per la terza volta, vero mamy? Questo fiore è per te...

Auguri



lunedì 19 luglio 2010

Interlude

Chiedo umilmente perdono...
non scrivo dall'anteguerra, me ne rendo conto, però cucinare sta diventando un'impresa colossale. E' una battaglia da cui spero non uscirò sconfitta: in primis non ho finito ancora gli esami, ma diciamo che intravedo la fantomatica luce al finire del tunnel oscuro che mi ha avvolta nell'ultimo mese e mezzo...giovedì, nel bene o nel male, finisce tutto; in secundis sta diventando veramente difficile trovare qualcuno cui proporre ciò che cucino: non andando più a lezione non li posso portare all'università (ed anche lì una volta che li porto la maggior parte mi rifila il classico "no scusa, sto a dieta"...dopotutto è quello che dico anch'io, ma io sto veramente a dieta); la mia nonnina è diventata diabetica, dunque non ho il cuore nemmeno di farglielo vedere un dolce, sapendo quant'è golosa; ai miei genitori sapete che non piacciono i dolci; ai miei amici non li propongo più perchè o mi dicono che sono troppo carichi, o che sono troppo elaborati, vabbè insomma non vanno mai bene; mi rimane solo la mia sorellina, ma anche lei presto si stuferà di sorbirsi tutti i miei muffins e le mie torte strane...
A parte ciò appena finiti gli esami voglio provare a fare qualcosa, peccato che dopo due giorni devo già partire per quel di Poderetto (Toscana)...

Changing argument...ieri per scappare dalla città qualche (afosa) ora, ce ne siamo adati in quel di Cerveteri (molto fuori Cerveteri), in particolare volevamo andare al ristorante La Fienatora, ma abbiamo trovato chiuso, e così girovagando in macchina per quel de I Terzi ci siamo ritrovati di fronte ad un cartello sgangherato che annunciava Agri Ristoro Nonna Consiglia ed incuriositi abbiamo seguito l'indicazione (tipo Alice che rincorre in Bianconiglio). Siamo capitati in uno spiazzo semi-desolato dove troneggiavano una casa ed un piccolo locale tutto in legno con dei gazebo all'esterno...diciamocela tutta: volevamo fuggire. Il coraggio ha preso il sopravvento ed abbiamo chiesto se fosse possibile pranzarvi e loro ci hanno fatto accomodare nella casetta di legno (sotto ai gazebo era veramente impossibile...tirava un vento sahariano).
Da qui il detto "L'apparenza inganna"...nonostante le nostre comuni Prime Impressioni, siamo rimasti impressionati da quella cucina semplice ma al contempo originale. Il menù è fisso, ed è settimanale, ed a noi son capitati: un giro di antipasti di formaggi, salumi, verdure grigliate e non, bruschette TUTTO di produzione loro e biologica; un primo di rigatoni alla carbonara; un secondo di fagiano al mascarpone; insalata con peperoni e formaggio alle noci; crostata e caffè.
Un pranzo ricco, semplice e sublime.
La particolarità di questo agri ristoro è che è vincolato a servire i prodotti esclusivamente fabbricati in casa con il proprio bestiame; infatti affacciandovi dalla casupola avreste potuto vedere le squadre di oche di ogni tipo, fagiani, galline, pecore, caprette, una bellissima cinghialessa in-maialata di nome Alice (un incrocio tra un cinghiale ed un maiale) e una sfilza di piante appena nate che circondavano i recinti.
I formaggi sono eccellenti (prevalente di latte di pecora o capra, poichè non hanno mucche), i salumi altrettanto, e c'è una sola parola per descrivere questo posto: genuino.
La cuoca è una madre di due figlie che 4 giorni e mezzo su 7 fa l'avvocato, e dal venerdì sera alla domenica cucina nel suo agri ristoro; suo padre è il macellaio-formaggiaio-cameriere-tutto fare dell'agri ristoro. Purtroppo hanno aperto da un solo mese, e ciò spiega l'aspetto spartano e le prime impressioni completamente errate, ma stanno già evolvendosi: presto usciranno dal bozzolo. Probabilmente ci tornerò presto (spero)...sono questi i posti che vanno aiutati a crescere, perchè diciamocela tutta: in Italia la gente non sa più mangiare.



agri...ristoro Nonna Consiglia
Via le Macchiozze, 0 - Loc. I Terzi - Cerveteri (Rm)
aperti: venerdì a cena, sabato pranzo e cena, domenica a pranzo su prenotazione
cell. 320.2516307
e-mail: guerramonica2@gmail.com

mercoledì 30 giugno 2010

Tiriamoci su, va!!!

Diciamo che sto chiusa in casa dalla mattina alla sera, con un monitor a due cm dalla faccia e una finestra esposta al sole alle 2 di pomeriggio al mio fianco destro...devo trovare una scappatoia. Ogni scusa è buona per alzarsi dalla scrivania: riempire la bottiglietta d'acqua, cambiare libri, vedersi una puntata di "Una mamma per amica", fare uno spuntino...tuttavia la dieta vieta gli spuntini a meno che non siano fruttosi (e in effetti non è che mi vada altro alle 4 di pomeriggio...). Però sinceramente la solita mela smangiucchiata svogliatamente assieme ad un caffè mi ha un po' stufata, così ho deciso che almeno sotto esami carico un po' di più la mia merenda: mi frullo qualsiasi cosa vedo in giro.
Ho fatto scorta di banane, albicocche, mele, e presto si aggiungeranno all'allegra famigliola del mio porta frutta anche pesche e prugne e magari fragole e ciliegie.
Per ora ho trovato questi due rimediucci al caldo ed allo studio:

Smoothie Cocco & Mirtilli

Ingredienti (per 1 abbondante):
- 125 g mirtilli
- 4 cucchiaini di cocco disidratato
- 1 cucchiaino di zucchero di canna demerara
- latte q.b.

Preparazione:
Frullate prima i mirtilli con lo zucchero, ed una volta formatasi una bella crema viola aggiungere il cocco. Frullare ancora e aggiungere man mano il latte a filo fino a raggiungere la densità desiderata.



Smoothie Banana & Albicocca

Ingredienti (per 1 abbondante):
- 2 albicocche
- 1 banana
- 1 cucchiaino di zucchero di canna demerara
- latte q.b.

Preparazione:
Frullare le albicocche a tocchetti con lo zucchero fino a renderle cremose. In seguito aggiungere la banana a rondelle e una volta che sono amalgamati come si deve aggiungere il latte a filo fino a raggiungere la densità desiderata.



Personalmente ho preferito il secondo...era dolce anche senza zucchero, e mi ha dato una carica pazzesca per tutto il pomeriggio. Poi se mi faccio sto beverozzo alle 5 di pomeriggio riesco ad arrivare a cena senza il minimo accenno di fame da parte del mio stomachino (o meglio stomacone) viziato. Sempre il secondo, cercate di berlo subito sennò si annerisce la banana e non ha un bell'aspetto. Io cerco sempre di frullare/tagliare la frutta all'ultimo, così non perde tutte le sue sostanze.
Si notino i libri sullo sfondo della seconda foto...sembro proprio una ragazza studiosa, vè???>>..forse se fossi così studiosa non perderei tempo a fotografare i miei frullati...e poi che libro triste: "Algebra; un approccio algoritmico" di G.M. Piacentini Cattaneo. Però cara G.M. ti devo ringraziare...se passo Algebra sarà solo merito tuo!!!
Cambiando argomento: da quello che ho capito ci sono varie tipologie di frullati, ed almeno io li classifico cosi...ditemi voi per favore se sbaglio:

Frullato: il classico con frutta e parecchio latte; molto liquido.
Smoothie: a base di frutta e latte (meglio yogurt) e talvolta ghiaccio; di consistenza molto più densa del frullato.
Frappè: a base di frutta ed altri ingredienti alternativi come menta, cioccolato, caffè, vaniglia e latte; anche questo più denso del frullato (e sicuramente più carico) ma meno dello smoothie.
Centrifughe: sono quelle a base di verdure, principalmente sedano, carote e simili accompagnate la acqua, succhi pronti o ghiaccio; di consistenza simile a quella del frullato.

Buona Pausa a tutti!!!

venerdì 25 giugno 2010

Mattine da ricordare


Com'è silenziosa la mia piccola casa...mi capita di rado di svegliarmi prima della maman ma quando succede la casa sembra diversa: apro gli occhi e dal mio letto vedo la luce delle 6.30am che si insinua nella mia stanza dalle aperture della serranda, uno sguardo all'orologio appeso sotto al comodino e via il lenzuolo; dal silenzio della mia camera ascolto i piccoli movimenti di una città al di là della mia finestra, una donna che cammina per strada (sento il rumore dei tacchi sull'asfalto), un portone che si chiude, una macchina che si accende, le rondini che cinguettano affaccendate...è tutto un mondo che si sveglia assieme a me. Finalmente mi alzo, vado in cucina e non trovo nessuno..."forse stavolta riesco a mettere su un caffè e bermelo tutto", penso tra me e me; carico la moka e la metto sul fuoco, alzo la serranda e prendo la bottiglia con cui innaffiare il mio orticello sul balcone, e le rondini non si accorgono che le sto ascoltando...continuano ad urlarsi imperterrite mentre io, curiosa, ascolto tutti i loro discorsi. Il caffè è finalmente pronto: lo verso sui fiocchi d'avena (ho letto che fanno bene al cervello e da allora me li mangio tutte le mattine...mi serve tutto l'aiuto possibile per 'sti esami) con un cucchiaino di miele ed aggiungo una litrata di latte; prendo il cucchiaino e mi porto allegramente alla scrivania, dove John (il computer) è già sveglio e mi aspetta impaziente...è la mattina giusta per scrivere sul blog.

Torta al Cocco & Pesche Caramellate

Ingredienti:
- 5 pesche mature
- 200 g farina di riso (senza glutine)
- 100 g maizena (senza glutine)
- 100 g di zucchero di canna (più qualche cucchiaio per caramellare)
- 2 bicchieri di latte p.s.
- 1/2 bicchiere di olio di semi
- 4 cucchiai di farina di cocco (più un pò per decorare)
- 1 bustina di lievito
- cannella in polvere q.b.
- miele di acacia

Preparazione:
Sbucciate 4 delle 5 pesche, togliete loro il nocciolo e fatele a fette (letteralmente ><); adagiatele sul fondo di una padella anti-aderente ricoprendole di zucchero. Coprite e lasciate caramellare a fiamma bassa. Dopo cinque minuti giratele e lasciatele altri 5 min (se serve aggiungete zucchero). Nel frattempo ungete ed infarinate (con farina di riso) una tortiera di circa 24 cm di diametro, e quando pronte, disponete sul fondo le fettine di pesche caramellateHo unto e infarinato uno stampo da plum cake e ho adagiato sul fondo le pesche. A parte mescolate le due farine, lo zucchero, l’olio, la farina di cocco, la cannella e il latte. Amalgamate bene ed infine tagliate a cubetti l’ultima pesca ed aggiungetela all’impasto; mettete il lievito per ultimo (assicuratevi che il lievito abbia ingredienti senza glutine). Una volta che l'impasto vi sembri omogeneo, andate a ricoprire con questo le pesche nella tortieraed infornate per circa 1 h a 180°. Una volta sfornato (la prova dello stecchino funziona sempre) e raffreddato stendete sul dolce aiutandovi con un cucchiaio, uno spesso strato di miele, su cui andrete a riversare una consistente quantità di farina di cocco.



La torta ha un gusto molto fresco ed estivo, vi consiglio di lasciar raffreddare una notte in frigo e toglierla di lì mezz'ora prima di servire, così che il miele resti compatto (ed anche le pesche sul fondo). Come potrete notare è una ricetta senza glutine, poichè l'ho donata ad un'amica celiaca (che tra l'altro ha apprezzato molto e non si è sentita male il giorno dopo, quindi è approvata), quindi chiunque sia celiaco e voglia una bella torta estiva, non saprei cos'altro consigliare. La ricetta l'ho presa da Veganblog, ed in particolare da Loira, che è stata così gentile da concedermi di pubblicarla a mia volta.