domenica 28 marzo 2010

...pausa...

Rispetto all'ultimo post, il mio stato psico-fisico è notevolmente migliorato: ho seguito le "nuove" lezioni; ho cambiato un solo corso in verità...moooolto più stimolante, anche perchè lo segue anche il ragazzo che mi piace (non ho cambiato per quello...giuro -___-).
A parte ciò al momento sono ufficialmente in vacanza, dovuta alle elezioni ed alle feste di pasqua; ben 11 giorni di relax accompagnato da ore ed ore di studio intenso e tedioso, ma soprattutto: TEMPO PER FARE DOLCI!!!
Di nuovo la pastiera, poi la pizza al formaggio, ed oggi:

Pan Dolce allo Yogurt
(circa 187 kcal per 100 g)


Ingredienti:
- 400 g farina (200 g farina 00 per dolci, e 200 g farina manitoba)
- 10 g lievito di birra fresco
- 200 g yogurt bianco (home-made)
- 3 cucchiai zucchero di canna
- 1 uovo
- 1 bustina vanillina
- 60 g latte
- 1 cucchiaino di sale
- 1 cucchiaino di bicarbonato

Preparazione:
Riscaldate in un pentolino il latte e poi versatelo in un bicchiare dove andrete a sciogliere un cucchiaio di zucchero ed il lievito. A parte in una ciotola setacciate le due farine assieme al sale, il bicarbonato e la vanillina. In un piatto sbattete con una frusta leggera lo yogurt con i rimanenti due cucchiai di zucchero e l'uovo.
Fatto tutto questo aggiungete alla farina prima il lievito e poi il composto di yogurt cercanto di amalgamare il tutto in modo omogeneo. Lavorate l'impasto per 15 minuti circa e poi mettete a riposare su una teglia ricoperta di carta forno nel forno spento per circa 1h e mezza. L'impasto sarà cresciuto, dunque reimpastatelo e sbattetelo brevemente e mettetelo in una teglia da plum cake precedentemente oleata ed infarinata ed infornate a 200° per 20 min, ed in seguito abbassate la temperatura a 180° e cuocete per altri 20 min.





Ottimo per una calorica colazione, accompagnato dalla marmellata di prugne fatta dalla mia adorata nonna, o anche del profumatissimo miele di acacia o di castagno (my favourite); tuttavia, grazie all'acidità dello yogurt, trovo che sia ottimo per accompagnare dei formaggi molto intensi tipo gli erborinati (gorgonzola & co.).
Buona colazione!!!

domenica 21 marzo 2010

Confusione


Sono una delusione continua: è un periodo che mi accorgo che non riesco più a trovare la via come una volta. Qualche anno fa, prendevo sicura la mia strada senza turbarmi troppo delle circostanze, e ben o male l'azzeccavo sempre. Adesso è un periodo che prendo ed abbandono ciò che faccio, e sento che non è nel mio stile, mi deludo da sola. Vorrei essere una persona coerente, forte e decisa...forte anche per chi non lo è oltre che per me stessa. Tuttavia più vado avanti più mi rendo conto di ciò che ho iniziato e non ho mai portato a termine: chitarra, danza del ventre, letture di vario genere, la dieta (su cui sto ancora lavorando...inutilmente). Sono piccole cose, tuttavia ho paura che siano indice di una parte di me che non conosco bene. E' come se stessi cercando intorno a me ininterrottamente qualcosa...non so ovviamente cosa.
Ultima cocente delusione: è giunta l'ora di scegliere il curriculum di esami per la laurea triennale. Avevo scelto inizialmente il cosiddetto "curriculum generale" consapevole del fatto che la parte algebrica della matematica a me non piace (do per scontato che sappiate che faccio matematica), e personalmente preferisco l'analisi. In questo curriculum ci sono ben due esami che concernono pesantemente l'algebra, tuttavia mi ero detta che avrei saputo sopportare così da poter scegliere magari un gorno un percorso di laurea specialistica in matematica generale. Tuttavia andando avanti, dopo due settimane di lezioni di Topologia, mi son resa conto che non potevo scegliere un curriculum solo in base a ciò che (nemmeno sicuramente) avrei scelto in futuro, bensì avrei dovuto scegliere in base a ciò che mi piace e che mi appassiona (così due anni fa scelsi matematica, infatti). Andando avanti invece con le lezione di Informatica e Analisi Numerica, mi sono accorta che invece mi piace molto giochicchiare col computer e creare qualche programma, cosa che tempo fa odiavo e non capivo minimamente. Qui mi venne il dubbio allora: può una persona conoscersi così poco? O meglio: può una persona cambiare gusti così radicalmente ed all'improvviso?
Sta di fatto che alla fine ho optato per un curriculum di "matematica applicata" (a cosa in realtà non si sa) che non so bene dove mi potrà portare in futuro, ma che al momento seguo con piacere...mi sento come sull'orlo di un baratro: non so dove sto andando, e dove mi portano le mie scelte...ho una fifa tremenda di un'immensità di cose: di deludere me stessa, e chi conta su di me; di perdere del tempo utile; di sbagliare...
Però ogni tanto si accende una luce e mi dico che ce la posso tranquillamente fare tutto nella mia vita, che sbagliare in fondo fa parte del gioco, e che comunque non posso nè programmare nè sapere tutto in anticipo, quindi è inutile stare a crucciarsi ore intere su questi problemi irrisolvibili.
Tantovale preparare una torta:

Torta di Pere Yogurt & Zenzero

Ingredienti:
- 75 g di burro
- 125 g di zucchero
- 200 g di farina 00
- 2 uova
- 150 g yogurt bianco (home-made ;D)
- 1/2 bustina di lievito in polvere per dolci
- 2 pere grandi mature (circa 600 g)
- 1 cucchiaino di zenzero tritato fresco
- sale.

Preparazione:
Preriscaldate il forno a 180°C. Lavate e sbucciate le pere, togliete il torsolo e fatene dei tocchetti di media grandezza; poi imburrate e infarinate una tortiera di 24 cm di diametro, e depositate circa 3/4 delle pere sul fondo. Montate il burro e zucchero a pomata con una spatolona di legno, aggiungete i tuorli, la farina setacciata, lo yogurt, un pizzico di sale e lo zenzero. A parte montate a neve soda gli albumi ed in ultimo versateli nel composto mescolando dal basso verso l'alto; unite infine il lievito setacciato. Versate il composto nella tortiera, e cospargete con i restanti tocchetti di pera. Spolverizzate con un po' di zucchero di canna la superficie e infornate per 40 min a 180°C.
Always the stecchin prove!!!


p.s. la ricetta originale è de La Principessa sul Fornello, o meglio Lally. La devo ringraziare, perchè mi ha donato un attimo di felicità a basso contenuto calorico in mezzo a questo grigiume generale...

p.p.s. vi prego di perdonarmi lo sfogo...questo dovrebbe essere il nostro angolino felice fuori dal mondo reale...un posto dove rifugiarsi quando dall'altra parte c'è la tempesta. Però ho sentito il bisogno di parlare...parlare con qualcuno che non può rispondermi, perchè così è più facile...non può rifiutarsi di ascoltare.
A presto <3>

mercoledì 10 marzo 2010

Una camelia per non dimenticare mai da dove veniamo

Con due giorni di ritardo, giusto per essere più anticonformiste, voglio ritagliare 10 minuti della mia frenetica giornata al ricordo: il ricordo di una donna, di tante donne, della Donna, che mi ha permesso di essere qui oggi, nel 2010, giovane ed emancipata con la voglia e il potere per cambiare il mondo. Oggi, grazie a loro, abbiamo la consapevolezza di esser parte di questa società e di poter contribuire o cambiare questa con il solo viverci.
Non voglio scrivere di cosa festeggi l'8 marzo, c'è wikipedia per quello e se avete cinque minuti di tempo vi consiglio di dargli uno sguardo, così giusto per cercare di capire perchè una volta all'anno ci regaliamo mimose a vicenda.
Oggi voglio solo crogiolarmi nel ricordo, oppure fissare la mia libreria e soffermarmi sui saggi femministi che ho ardentemente collezionato, come La politica del sesso di Kate Millett, o la bibbia del femminismo ovvero Il secondo sesso di Simone de Beauvoir, o magari il trattato di Mary Wollstonecraft Sui diritti delle donne, e così via...
Il mio 8 marzo è stato semplice e commemorativo, e per renderlo più speciale ho voluto fare un dolce per le mie dolcissime compagne, ed a costo di cadere nel banale mi sono dilettata nella:

Torta Mimosa

Ingredienti:
per il pan di spagna:
- 125 g farina 00
- 125 g burro fuso freddo
- 4 uova (tuorli ed albumi separati)
- 100 g zucchero semolato
- scorza di un'arancia grattugiata
per la bagna all'arancia:
- succo di un'arancia
- 1 bicchierino di rhum
- 1 cucchiaio di zucchero
- 1/2 bicchiere d'acqua
per la crema pasticcera:
- 1/2 bacca di vaniglia (di thaiti)
- 3 tuorli d'uovo
- 25 g maizena
- 250 ml latte
- 75 g zucchero semolato
per la crema chantilly:
- 250 ml panna liquida
- 1/2 bacca di vaniglia
- 50 g zucchero semolato

Preparazione:

fase 1: preparare la crema diplomatica
il misto tra crema chantilly e crema pasticcera si chiama crema diplomatica e si usa appunto per farcire il dolce diplomatico. Parecchie ore prima di preparare la torta cominciate a fare le creme così da poterle usare ben fredde sul pan di spagna.
Per la crema chantilly mettete la notte prima in frigo la panna liquida assieme alla mezza bacca di vaniglia che avrete aperto con un coltellino e cui avrete tolto i semini (aggiungeteli alla panna ovviamente). Monterete la panna assieme allo zucchero appena prima di farcire la torta.
Per la crema pasticcera: spaccate la bacca di vaniglia , toglietele i semini e mettete tutto nel latte (conservate 1/2 bicchiere di latte freddo e mettetelo da parte, servirà più tardi), e portate a bollore in una casseruola; lasciate in infusione per 10 minuti la bacca di vaniglia nel latte. In una terrina a parte lavorate i tuorli d'uovo con lo zucchero e man mano setacciate la farina nel composto amalgamando con quel mezzo bicchiere di latte freddo che avete conservato.
Adesso filtrate il latte caldo così da togliere bacca e semini di vaniglia e nella casseruola aggiungete al latte il composto di uova, farina e zucchero mescolando con una frusta così da evitare la formazione di grumi. Lasciar sobbollire a fuoco molto dolce senza smettere di amalgamarla con la frusta fino a raggiungere la densità desiderata. Spegnete il fuoco e lasciate raffreddare.

fase 2: preparare il pan di spagna
preriscaldate il forno a 180° e rivestite di carta forno una tortiera da 24 cm di diametro (magari per maneggiarla meglio bagnate la carta forno e strizzatela bene). Lavorate tuorli e zucchero in una terrina, aggiungete la scorza d'arancia (consiglio: per grattarla meglio, lavate l'arancia e mettetela una mezz'oretta in freezer prima di utilizzarla) e cercate di ottenere una crema densa e spumosa. Montate a parte gli albumi a neve ferma e aggiungetene inizialmente 1/4 all'impasto, poi incorporate delicatamente la farina setacciata, il burro fuso ormai tutto infreddolito ed infine i rimanenti albumi.
Versate l'impasto nella tortiera e fate cuocere per 45 min, finchè la pasta non sarà dorata ed elastica al tatto. Lasciate freddare una decina di minuti nella tortiera, e poi rovesciate su un piatto.

NOTA: A me personalmente si è alzato poco...la prossima volta aggiungerò anche un pizzico di sale e un paio di cucchiaini di lievito in polvere. Se sapete come consigliarmi altrimenti sarei felicissima di ascoltarvi!!!

fase 3: unire e farcire allegramente
con un coltello di quelli grossi con la lama ben affilata tagliate in due il pan di spagna (se vi si è alzato molto anche in tre, ma è un po' più laboriosa); scavate senza bucarla la parte inferiore del pan di spagna con un cucchiaino e mettete da parte in un piattino le briciole che andrete a tagliuzzare ancora di più con il coltello.
Preparate la bagna all'arancia mescolando alacremente in un bicchiere tutti gli ingredienti ed a cucchiaiate depositatela su entrambi i dischi di pan di spagna (attenzione sia a non bagnarla troppo nè troppo poco..cercate la via di mezzo).
A parte filtrate e montate panna e zucchero della chantilly e unitela a cucchiaiate alla crema pasticcera mescolando dal basso verso l'alto cercando di formare una crema omogenea. Depositate un consistente strato di crema sulla base scavata della torta e coprite con l'altro disco.
Ricoprite tutta la superficie della torta con la crema restante o al massimo lasciatevene un po' da gustare a cucchiaiate così com'è ;D...godetevi un meritatissimo premio.
Infine...finalmente...cospargete la parte superiore con le briciole di pan di spagna che avete preparato precedentemente.
Sbattete in freezer per 2 orette (se andate di fretta, altrimenti meglio una notte intera) e tirate fuori dal freezer minimo 3 ore prima di servire altrimenti vi ritrovate il pan di spagna congelato che non è proprio il massimo della goduria.

Dopo questa faticaccia...ecco i risultati!!!


Forse vi devo una breve spiegazione circa il titolo del post. Proprio l'8 marzo sono andata trovare un'anziana signora, Silvana. Una donna molto religiosa, di quelle che riempiono la casa di mobili antichi, ninnoli, foto dei nipotini...una casa che odora di libri e vita vissuta.
Il marito è morto da 13 anni, ma ogni volta che entro lì dentro, io lo avverto, e questo solo perchè lei lo tiene vivo raccontandomi di lui e della sua vita avventurosa. Ogni tanto riesco a scorgelo accanto a lei che la guarda con aria amorevole ascoltando tutti gli aneddoti che propone a questa bambina sconosciuta quale io sono per lui.
Lunedì mi sono presentata da lei con un misero rametto di mimosa, che lei ha apprezzato tantissimo nella sua semplicità, ed ha voluto assolutamente ricambiare:

"Vieni, vieni! Cogliamo uno di questi boccioli di camelia, me ne sono usciti 14 a questa fioritura! Tieni prendi questo...è appena sbocciato."

E così io lo dono a voi...una camelia per non dimenticare mai da dove veniamo.



domenica 7 marzo 2010

Il punto debole della Nonna


Come vi ho già detto più e più volte, non ho una famiglia che va matta per i dolci; tuttavia ad alcune leccornie non si sa proprio resistere, ed ognuno ha i suoi punti deboli. Io ho scoperto quello di mia nonna.

Mia nonna è una donna molto poco comunicativa, io l'ho sempre chiamata "orsa", perchè è molto brusca nei suoi atteggiamenti, ed ha un carattere forte ed arrogante (arrogante in senso positivo, non so se mi spiego....lo sto usando come sinonimo di forte); non è molto brava nell'esprimere i suoi sentimenti, anzi è molto timida in questo senso: preferisce farti un rimbrotto piuttosto che una carezza. Tuttavia è da lei che un sorriso ne vale mille ed un abbraccio diecimila, perchè quei pochi sono veri ed autentici. Io la conosco bene in questo senso, perchè sono tale e quale a lei: la mia infanzia è trascorsa tra le sue braccia, e le sue mani calde mi avvolgevano, con un lontano odore di candeggina...ancora oggi quando sento l'odore di candeggina non mi piace tuttavia la mia mente riconosce quell'odore e lo sente affine, e mi riconduce a lei. Ogni cosa mi riconduce a lei, perchè è la mia seconda madre. E' un legame strano quello tra nonna e nipote, incomprensibile alla mia povera mente...è interno, viene dal nostro angolo più recondito e nascosto del corpo, eppure è forte e potente.

Tornando a bomba, il dolce a cui la mia pseudo-genitrice non sa resistere sono le meringhe: piccole e zuccherine perle bianche di bontà, che grazie alla mia carissima amica Dolci Ricette ho saputo riprodurre con successo.

Meringhe

Ingredienti (per circa 30 meringhette):
- 3 albumi
- 180 gr di zucchero (60 gr x ogni albume)
- 1 pizzico di sale

Preparazione:
Montate gli albumi (col pizzico di sale) a neve nel robot, il composto deve risultare bello gonfio e sodo; continuando a montare con le fruste a velocità sostenuta, aggiungere lo zucchero poco per volta. Alla fine il composto dovrà essere bianco, sodo e lucido (smaltato direi...), fare la prova col cucchiaio: anche rovesciandolo non dovrà cadere. Basterà vedere il film Julie&Julia per capire:



Inserite il composto nella sac-a-poche (ecco io qui ho fatto un disastro, la mia cucina sembrava innevata...ditemi che non sono l'unica impedita mentale che non sa usare una sac-a-poche) fate le forme su una teglia con carta da forno. Infornate nel forno ventilato già caldo a 100° per circa 1 ora.
A fine cottura spegnere il forno, aprire leggermente lo sportello e lasciarle così per 10/15 minuti.
Son venute perfette. Alcune le potete colorare con del cioccolato, sciogliendo a bagnomaria qualche grammo di cioccolata con un pizzico di burro, e poi immergendovi la meringa.




NOTE: Per una buona riuscita del "montaggio", o "montazione" o "monteggituddine"...avete capito...basterà osservare (scrupolosamente) qualche regola:

1. Separare accuratamente tuorli e albumi (vi assicuro che con qualche goccia di tuorlo, non monterete MAI...l'ho sperimentato crudelmente sulla mia pelle T____T);

2. Usate albumi a temperatura ambiente;

3. Montare assieme ad un pizzico di sale o un cucchiaino di miele;

4. Montate dapprima a bassa velocità, per renderli cremosi, e poi alzate anche fino al massimo per avere una neve ben ferma;

5. Incorporate lo zucchero gradualmente e con cautela;

6. Usate subito gli albumi, o la neve montata si...smonta.

Il commento che mi ha sciolto il cuore: "Oh ma che ve le state finendo? Dammi un po' qua il piatto, che ne voglio ancora!". Nonna ti amo.