mercoledì 10 marzo 2010

Una camelia per non dimenticare mai da dove veniamo

Con due giorni di ritardo, giusto per essere più anticonformiste, voglio ritagliare 10 minuti della mia frenetica giornata al ricordo: il ricordo di una donna, di tante donne, della Donna, che mi ha permesso di essere qui oggi, nel 2010, giovane ed emancipata con la voglia e il potere per cambiare il mondo. Oggi, grazie a loro, abbiamo la consapevolezza di esser parte di questa società e di poter contribuire o cambiare questa con il solo viverci.
Non voglio scrivere di cosa festeggi l'8 marzo, c'è wikipedia per quello e se avete cinque minuti di tempo vi consiglio di dargli uno sguardo, così giusto per cercare di capire perchè una volta all'anno ci regaliamo mimose a vicenda.
Oggi voglio solo crogiolarmi nel ricordo, oppure fissare la mia libreria e soffermarmi sui saggi femministi che ho ardentemente collezionato, come La politica del sesso di Kate Millett, o la bibbia del femminismo ovvero Il secondo sesso di Simone de Beauvoir, o magari il trattato di Mary Wollstonecraft Sui diritti delle donne, e così via...
Il mio 8 marzo è stato semplice e commemorativo, e per renderlo più speciale ho voluto fare un dolce per le mie dolcissime compagne, ed a costo di cadere nel banale mi sono dilettata nella:

Torta Mimosa

Ingredienti:
per il pan di spagna:
- 125 g farina 00
- 125 g burro fuso freddo
- 4 uova (tuorli ed albumi separati)
- 100 g zucchero semolato
- scorza di un'arancia grattugiata
per la bagna all'arancia:
- succo di un'arancia
- 1 bicchierino di rhum
- 1 cucchiaio di zucchero
- 1/2 bicchiere d'acqua
per la crema pasticcera:
- 1/2 bacca di vaniglia (di thaiti)
- 3 tuorli d'uovo
- 25 g maizena
- 250 ml latte
- 75 g zucchero semolato
per la crema chantilly:
- 250 ml panna liquida
- 1/2 bacca di vaniglia
- 50 g zucchero semolato

Preparazione:

fase 1: preparare la crema diplomatica
il misto tra crema chantilly e crema pasticcera si chiama crema diplomatica e si usa appunto per farcire il dolce diplomatico. Parecchie ore prima di preparare la torta cominciate a fare le creme così da poterle usare ben fredde sul pan di spagna.
Per la crema chantilly mettete la notte prima in frigo la panna liquida assieme alla mezza bacca di vaniglia che avrete aperto con un coltellino e cui avrete tolto i semini (aggiungeteli alla panna ovviamente). Monterete la panna assieme allo zucchero appena prima di farcire la torta.
Per la crema pasticcera: spaccate la bacca di vaniglia , toglietele i semini e mettete tutto nel latte (conservate 1/2 bicchiere di latte freddo e mettetelo da parte, servirà più tardi), e portate a bollore in una casseruola; lasciate in infusione per 10 minuti la bacca di vaniglia nel latte. In una terrina a parte lavorate i tuorli d'uovo con lo zucchero e man mano setacciate la farina nel composto amalgamando con quel mezzo bicchiere di latte freddo che avete conservato.
Adesso filtrate il latte caldo così da togliere bacca e semini di vaniglia e nella casseruola aggiungete al latte il composto di uova, farina e zucchero mescolando con una frusta così da evitare la formazione di grumi. Lasciar sobbollire a fuoco molto dolce senza smettere di amalgamarla con la frusta fino a raggiungere la densità desiderata. Spegnete il fuoco e lasciate raffreddare.

fase 2: preparare il pan di spagna
preriscaldate il forno a 180° e rivestite di carta forno una tortiera da 24 cm di diametro (magari per maneggiarla meglio bagnate la carta forno e strizzatela bene). Lavorate tuorli e zucchero in una terrina, aggiungete la scorza d'arancia (consiglio: per grattarla meglio, lavate l'arancia e mettetela una mezz'oretta in freezer prima di utilizzarla) e cercate di ottenere una crema densa e spumosa. Montate a parte gli albumi a neve ferma e aggiungetene inizialmente 1/4 all'impasto, poi incorporate delicatamente la farina setacciata, il burro fuso ormai tutto infreddolito ed infine i rimanenti albumi.
Versate l'impasto nella tortiera e fate cuocere per 45 min, finchè la pasta non sarà dorata ed elastica al tatto. Lasciate freddare una decina di minuti nella tortiera, e poi rovesciate su un piatto.

NOTA: A me personalmente si è alzato poco...la prossima volta aggiungerò anche un pizzico di sale e un paio di cucchiaini di lievito in polvere. Se sapete come consigliarmi altrimenti sarei felicissima di ascoltarvi!!!

fase 3: unire e farcire allegramente
con un coltello di quelli grossi con la lama ben affilata tagliate in due il pan di spagna (se vi si è alzato molto anche in tre, ma è un po' più laboriosa); scavate senza bucarla la parte inferiore del pan di spagna con un cucchiaino e mettete da parte in un piattino le briciole che andrete a tagliuzzare ancora di più con il coltello.
Preparate la bagna all'arancia mescolando alacremente in un bicchiere tutti gli ingredienti ed a cucchiaiate depositatela su entrambi i dischi di pan di spagna (attenzione sia a non bagnarla troppo nè troppo poco..cercate la via di mezzo).
A parte filtrate e montate panna e zucchero della chantilly e unitela a cucchiaiate alla crema pasticcera mescolando dal basso verso l'alto cercando di formare una crema omogenea. Depositate un consistente strato di crema sulla base scavata della torta e coprite con l'altro disco.
Ricoprite tutta la superficie della torta con la crema restante o al massimo lasciatevene un po' da gustare a cucchiaiate così com'è ;D...godetevi un meritatissimo premio.
Infine...finalmente...cospargete la parte superiore con le briciole di pan di spagna che avete preparato precedentemente.
Sbattete in freezer per 2 orette (se andate di fretta, altrimenti meglio una notte intera) e tirate fuori dal freezer minimo 3 ore prima di servire altrimenti vi ritrovate il pan di spagna congelato che non è proprio il massimo della goduria.

Dopo questa faticaccia...ecco i risultati!!!


Forse vi devo una breve spiegazione circa il titolo del post. Proprio l'8 marzo sono andata trovare un'anziana signora, Silvana. Una donna molto religiosa, di quelle che riempiono la casa di mobili antichi, ninnoli, foto dei nipotini...una casa che odora di libri e vita vissuta.
Il marito è morto da 13 anni, ma ogni volta che entro lì dentro, io lo avverto, e questo solo perchè lei lo tiene vivo raccontandomi di lui e della sua vita avventurosa. Ogni tanto riesco a scorgelo accanto a lei che la guarda con aria amorevole ascoltando tutti gli aneddoti che propone a questa bambina sconosciuta quale io sono per lui.
Lunedì mi sono presentata da lei con un misero rametto di mimosa, che lei ha apprezzato tantissimo nella sua semplicità, ed ha voluto assolutamente ricambiare:

"Vieni, vieni! Cogliamo uno di questi boccioli di camelia, me ne sono usciti 14 a questa fioritura! Tieni prendi questo...è appena sbocciato."

E così io lo dono a voi...una camelia per non dimenticare mai da dove veniamo.



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