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sabato 15 aprile 2017

Una Mousse bucolica, e ricominciare a pensare...

Ed anche quest'anno, la Pastiera l'abbiamo portata a casa! Dopo i soliti due giorni di lavoro, stavolta accompagnati da una simpatica febbricciola, alle ore 12h14 del 15 Aprile 2017, siamo a quota: 1 pastiera grande, 4 pastiere piccole, 3 mini-pastiere e 1 non ben identificato tortino con ripieno avanzato di pastiera ed amaretti (che boh? che sarà lo scopriremo solo domani).

Ma ovviamente la ricetta della pastiera non ve la ri-racconto oggi, dovreste ormai ben conoscerla, dato che ve la raccontai nel lontano Febbraio 2010 (7 anni fa, pareva ieri!), qui. Oggi vi voglio far vedere una splendida ricetta, sempre un dessert, che mi ha fatto conoscere una delle fantastiche persone che riempiono la mia vita, ed io a mia volta ho riproposto ad altre meravigliose donne, per una speciale occasione, un compleanno! 

E dopotutto che senso e valore ha cucinare se non pensi a qualcuno cui offrire ciò che prepari? Può essere la persona che lo mangia, può essere qualcuno lontano cui vorresti far assaggiare ogni cucchiaiata che tiri su dalla pentola, potrebbe essere il tuo gatto che ti guarda mentre sfaccendi...perché se non pensi a qualcuno allora sei solo in cucina, ma non stai cucinando, e tutto ciò che sforni perde valore e gusto, e soprattutto perde il cuore. E forse è proprio per questo che sto piano piano ricominciando a cucinare, perché ho ricominciato a pensare: purtroppo non vuol dire che tornerò su Ciliegina tutti i giorni e tutte le settimane come anni fa, purtroppo la vita è ricca di imprevisti ed impegni e non riesco più a ritagliarmi così tanto spazio, ma sicuramente la motivazione è tornata, la passione anche ed il mio cuore soprattutto, scaldato dallo scoppiettare dei fornelli.

Ecco questa mousse, esattamente come è stata condivisa con me in piccoli ed amorevoli barattolini, allo stesso modo l'ho voluta dedicare a delle care amiche, e se potessi la condividerei con tante persone vicine e lontane, alcune che non ci sono più, altre che invece entrano ogni giorno di più a far parte di questa piccola vita.

Ed eccola...


MOUSSE AU CHOCOLAT ET FRAMBOISES
per 5 barattolini

Ingredienti:
- 200g cioccolato fondente
- 2 uova
- 100g zucchero
- 250g panna da montare
- lamponi q.b.
- 2 cucchiai zucchero mascobado

Preparazione:
In primis sciacquare ed asciugare bene i lamponi. Lasciatene da parte 5 interi (uno per ogni barattolino) e gli altri lasciateli macerare a fuoco lento, anzi lentissimo, in un pentolino antiaderente con un paio di cucchiaiate di zucchero mascobado q.b. (se non lo avete va bene anche lo zucchero normale).

Sciogliere a bagno maria il cioccolato fondente che avrete precedentemente spezzettato.

In una ciotola montare a neve (sì, avete udito bene, a neve...si usa come terminologia anche per le uova intere non solo per gli albumi), le uova e lo zucchero per almeno 5 min alla massima velocità delle fruste elettriche.

Quando il composto sarà ben raddoppiato di volume e soffice e spumoso, unirvi il cioccolato sciolto anche se ancora caldo, amalgamare ed unire la panna che avrete precedentemente semi-montato (non la montate troppo perché viceversa si separeranno grassi da liquidi facendo così il burro invece che la panna).

Riempire i barattolini mettendo sul fondo la marmellata di lamponi, ricoprire con la mousse aiutandovi con una sac-à-poche, sbattete il barattolino sul tavolo per far uscire le bolle d'aria ed infine decorate con uno dei lamponi che avete scrupolosamente messo da parte.

Chiudete e lasciate riposare in frigo per una notte.




Meglio di me, questa preparazione ve la può spiegare Stefano Pinciaroli, in questo video, dove potrete apprezzare uno splendido accento Toscano (che, come per chi non la pensa come Stanis La Rochelle, è veramente sexy!).

Ovviamente se non dovesse essere stagione di lamponi potete usare l'arancio, il limone, o qualsiasi altro frutto, purché si scontri e di conseguenza smorzi, la dolcezza della mousse.


sabato 16 gennaio 2016

Non si finisce mai di imparare...

E anche questo Natale è passato. Lo si attende per 364 giorni, poi arriva, si piglia tutto, e lascia un gran vuoto dentro...allo stomaco dico...

Spendere giorni in preparativi, spese al mercato, corse ai supermercati perché hai dimenticato lo zucchero a velo o il burro, confezionamento dei biscotti a omino pan di zenzero per i miei amici (che mi sono costati ore di certosina decorazione con candida glassa bianca china sul tavolo della cucina  seduta su uno scranno armata di pinzette per posizionare le perline argentate decorative, ecc...); insomma tutto questo ambaradam, e poi nel giro di 24h sparisce tutto, il cibo, i regali, i parenti...

Tra l'altro se queste 24h le passi traslocando cibo da una casa ad un'altra diciamo che passano pure più i fretta e te le godi molto meno. Speriamo che tra 364 giorni le cose siano cambiate...in meglio.

Detto ciò, qual è stato il nostro menù di questo Natale un po' strano? Per la prima volta in 5 anni che cucino io per la festività NON MI È TOCCATO CUCINARE ALLA VIGILIA! Niente pesce, niente crostacei, nulla di tutto ciò, gaudio! Finalmente mi sono potuta cimentare nel celeberrimo pranzo abbuffante di Natale! Mi sono arrovellata e preparata per questo grande giorno, ed ho provato 3 ricette diverse per 3 pasti diversi. Ecco il menù:

Menù di Natale

Primo Piatto:
Pappardelle integrali al burro, salvia e castagne
Testate 3 settimane prima di Natale con due dolcissimi amici con gli stomaci pronti a tutto.

Secondo Piatto:
Coniglio in Porchetta di Nonna Fenisia
Testato 1 mese prima di Natale con la suddetta nonna.

Dessert:
Il Mont-Blanc di Luca Montersino
Appreso a scuola dalla Sig.ra Antonia Di Matteo (la trovate su Facebook con il nickname di Due Amiche Infarinate).

Dato che qui nessuno è normale, io ovviamente comincio dal dessert, ed oggi vi spiego il:

IL MONT-BLANC DI ANTONIA
con la ricetta di Luca Montersino

Ingredienti:
per la meringa:
- 250g zucchero semolato
- 125g albumi
- 1 cucc.no di aceto o di succo di limone
per la crema di castagne:
- 200g circa di purea di castagne pura al 100% (NON crema di marroni)
- zucchero a velo q.b.
- Marsala q.b.
per la copertura:
- 500ml panna da montare
- 1 cucchiaio di zucchero semolato


Preparazione:

fase 1: Preparare la meringa

In una ciotola versate gli albumi, e poi lo zucchero e scaldate il tutto a bagno maria fino al raggiungimento dei 65°, aiutatevi con un termometro. 


NOTA: Mi raccomando prima i liquidi e poi i solidi, altrimenti in particolare lo zucchero, a contatto diretto col fondo della ciotola e col calore rischia di cristallizzarsi.

In un mixer, o in una planetaria, montare albumi e zucchero appena scaldati fino a completo raffreddamento del composto. Per montare meglio le chiare usate un cucchiaio di aceto oppure la stessa quantità di succo di limone: toglie l'odore di uovo crudo, ed aiuta a montare meglio.

NOTA: vi ricordo che la meringa l'abbiamo già fatta, in un'altra maniera, ma per avere un'idea di come deve venir fuori, cliccate qui.

Disponete una teglia da forno larga, e ricoperta di carta forno su cui avrete in precedenza disegnato due cerchi sul retro della carta. Con la sac-à-poché riempite il primo cerchio con la meringa ben montata con movimenti circolare ed a spirale a partire dal centro; per quanto concerne il secondo cerchio lasciate un foro al centro bello largo (quindi eseguite gli stessi movimenti a spirale ma non a partire dal centro, lasciate libero un cerchio al centro).

Infornate in forno statico pre-riscaldato a 95°/100° per 30min, dopodiché incastrate un cucchiaio di legno nell'apertura del forno così da lasciare uno spiraglio aperto e cuocete così un'altra ora.

fase 2: Preparare la crema di castagne
In una ciotola amalgamate la purea di castagne, assieme a qualche cucchiaiata di zucchero a vero ed ad un bicchierino di marsala, mischiate finché non avrete ottenuto una crema densa. Le quantità le ho inserite tutte ad occhio ma all'incirca sto parlando di 200g di purea di castagne, e 4 cucchiai di zucchero a velo. Fate a vostro gusto: io non amo il dolce estremo quindi ho evitato troppo zucchero a velo, mi stuzzicava i sapore della castagna e quindi ho abbondato con la purea.

NOTA: la purea di castagne, cos'è e come sceglierla. Easy! Negli ingredienti deve esserci scritto solo castagne e acqua: niente additivi, no zucchero, no aromi, niente! Solo castagna al 100%. Se volete una dritta, Castroni ce l'ha ;)

fase 3: La copertura
Montate la panna con un cucchiaio di zucchero (giusta per non lasciarla proprio sciapa). Scegliete un bel piatto, un'alzata, una base di plastica/cartone rigido. 

Sulla base del piatto fate un ricciolo di panna con la sac-à-poché per attaccare il primo disco di meringa (quello pieno) al fine di evitare che scivoli. Sul primo disco fare un cerchio con la panna per attaccarvi l'altro disco di meringa (quello forato); nel foro del secondo disco di meringa versare la crema di castagne (lasciatene da parte una cucchiaiata per la decorazione finale se la volete fare).

A partire dalla base del dolce cominciare a ricoprirlo con la panna con tutte strisce verticali dal basso verso l'alto, ed in cima con la restante crema, decorate aiutandovi con uno spremi-aglio o uno schiaccia patate.

Se non lo consumate subito il dolce se ben coperto si conserva in frigo un giorno (solo se però la panna è ben montata).

E di nuovo...boooooooon appétit! E buon 2016 dalla Ciliegina!







domenica 11 ottobre 2015

Un financier a forma di muffin

Ormai avrete sentito parlare e stra-parlare della fantastica Signora Vittoria e del suo magico ricettario con la ricetta della frolla più friabile e gustosa del pianeta, di sua figlia Luisa donna intraprendente, intelligente, indipendente, IN! Ma non vi ho mai parlato del fantastico figlio di Luisa. 

Abel è un ragazzo magico: è dotato di un'energia sovrumana, ogni cosa che fa, pensa e dice deve essere accompagnato da un movimento, quando si muove sembra danzi, quando palleggia col pallone da calcio lo accompagna come fosse l'oggetto più prezioso di questo mondo, quando fa matematica...pensa a tutt'altro!

Diciamocelo, la matematica per farla ti deve proprio piacere, da matematica lo capisco. Non essendo un genio, la mia laurea me la sono sudata e se non fosse stato per l'amore che portavo (e porto tutt'ora) per la materia sarei scappata dopo il primo semestre. Inoltre sono stata più che fortunata con tutti i professori che ho avuto nella mia "carriera scolastica": dalla Prof.ssa De Cori alle medie, una donna sempre in tailleur nero (simbolo di lutto per la morte del marito) che con tutta la sua severità era in grado di dimostrare tutto il suo affetto per noi; alla supplente che l'ha sostituita per due settimane e di cui purtroppo non ricordo affatto il nome che mi ha cambiato la vita, solo grazie a lei ho capito e scelto di intraprendere la strada verso l'apprendimento di questa splendida materia; alla Prof.ssa Chieregato che mi ha accompagnato i primi due anni di liceo, una donna di una grinta ineguagliabile, con tre operazioni per un tumore al cervello alle spalle e sempre più voglia di insegnare e i suoi test da 16 disequazioni in 16 minuti; ed infine alla splendida Anna Vivian, una donna di un'umanità ineguagliabile, ci amava tutti indistintamente, ci insegnava seguendoci passo passo portandoci per mano, vorrei tanto che leggesse queste parole per farle capire quanto io la stimassi allora e la stimi adesso, quanto la ringrazio, e quanto vorrei farle vedere dove tutti i suoi insegnamenti mi hanno portata sino ad oggi.

E tornando ad Abel, povero caro, si è trovato al fianco tutte le mie professoresse di matematica messe insieme, perché ora sono io la sua nuova tutor, ed io sono la somma di tutte le mie splendide insegnanti. Quindi nella speranza di essere all'altezza della situazione ogni settimana mi trovo al fianco di questo ragazzo iper-energetico che tenta di convincermi a fargli fare le operazioni con la calcolatrice...povero illuso! La Chieregato insegna: carta, penna ed olio di gomito! 
Una settimana fa c'è stata la prima verifica dell'anno, e con Abel abbiamo fatto un patto: tu prendi più di 6 e 1/2, io preparo una torta. Mi è stata chiesta una torta cioccolato e panna.

Abel alla verifica ha preso 8...

FINANCIERS (a forma di muffins) AL CIOCCOLATO
da "L'ABC del Cioccolato" di Julie Andrieu

Ingredienti:
- 150ml panna liquida
- 150g cioccolato fondente
- 40g farina 00
- 60g zucchero a velo
- 40g mandorle
- 60g burro
- 3 albumi
- 1/2 cucc.no lievito
- 1 pizzico di sale

Preparazione:
In una casseruola scaldate la panna fino a farla sobbollire, a quel punto la toglierete dal fuoco. Unitevi il cioccolato fondente tritato e mescolate finché non si sarà sciolto.

In un'altra casseruola sciogliete il burro e quando sprigionerà un vago sentore di nocciola, vuol dire che sarà ora di toglierla dal fuoco e lasciarlo freddare.

In un ampio recipiente mescolare farina, lievito, sale, zucchero e le mandorle tritate. Unite gli albumi e mescolate con una frusta, dopodiché uno dopo l'altro aggiungete prima il burro e poi il cioccolato fuso nella panna. Una volta raggiunto un composto omogeneo versate negli stampi e infornate in forno preriscaldato a 180° per 20-25 min.







Ora...la parola financiers...perché? Diciamo che è di semplice interpretazione: si dice che il nome financier derivi dal tradizionale stampo a forma rettangolare, che ricordava un lingotto d'oro; secondo un'altra teoria invece il nome sarebbe dovuto al fatto che tale dolce fosse diventato popolare nel distretto finanziario della Borsa di Parigi. Direte voi "e ar popolo?", e niente, io ero curiosa e me lo sono andato a cercare su Wikipedia. Vi ho risparmiato questa ricerca, vi pare nulla? :)
Come sempre...Bon Apetit!

giovedì 1 ottobre 2015

Chocolate me forever!

Ormai le mie ricette si riducono a questa situazione: "ho dieci minuti di tempo prima di uscire ed andare a cena da amici, mi pare brutto presentarmi a mani vuote, ma non ho voglia di andare al supermercato a comprare schifezze. Mi serve una ricetta per un dolce che si faccia e cuocia in sette minuti e mezzo!".
Avventurosa...ecco come si è evoluta la mia cucina. Ogni volta che decido di mettermi il grembiule in lontananza si vedono nuvole di farina, volare posate e schizzare impasti molli...poi si comincia a sentire un odore celestiale...e passa la paura! (specie quella di dover ripulire tutto nel giro di due secondi e mezzo prima di uscire).

L'occasione di questa volta è stata una cena a base di sushi fatto in casa (rigorosamente pesce cotto, siamo troppo a livello amatoriale), di cui spero di ricordarmi di raccontarvi nei prossimi post. E cosa portare se non un dolce tipicamente americano? Probabilmente mentre stavo pensando a cosa preparare un neurone è uscito a farsi una passeggiata, ho avuto una veloce ischemia e non ho ben connesso dove stessi andando e perché...e non ho collegato bene i due continenti...

Però come sempre i miei amici sono fantastici ed hanno apprezzato questi:

CHOCOLATE CHIP COOKIES

Ingredienti:
- 230g cioccolato fondente (da sciogliere) + 200g cioccolato fondente (da tritare)
- 140g farina 00
- 2 uova + 1 tuorlo
- 150g zucchero
- 120g burro
- 5g lievito
- 1 pizzico di sale
- vanillina

Preparazione: 
In primis sciogliere il cioccolato a bagnomaria e lasciatelo intiepidire. A parte, aiutandovi con delle fruste elettriche, amalgamate il burro (che deve essere rigorosamente a temperatura ambiente) assieme allo zucchero, e quando il composto sarà cremoso andrete ad aggiungere una alla volta le uova.

Infine aggiungete il pizzico di sale, la vanillina, la farina ed il lievito ben setacciati, ed a filo il cioccolato sciolto ormai tiepido.

Versate le scaglie di cioccolato tritato e disponete l'impasto a cucchiaiate su di una teglia rivestita da carta forno e ben distanziate tra loro (cresceranno molto in forno e si impossesseranno di tutta la teglia).

Infornate in forno preriscaldato a 180° per 15-20 min (attenti che si induriscono facilmente, quindi toglieteli anche se sembrano vagamente morbidi).






Diciamo che più che una cena a base di sushi è stata una cena fusion (tra le nostre portate si son fatte spazio anche delle succulente polpette, che non c'entravano nulla, ma erano paradisiache!).
Come sempre, bon appetit!

domenica 20 settembre 2015

"E quindi uscimmo a riveder le stelle"

Come promesso, siamo giunti ad una nuova domenica, e con una nuova domenica arriva un nuovo dessert! Sì stiamo ufficialmente tornando in carreggiata, e non nego che la cosa mi galvanizzi parecchio. Rimettere le mani in pasta mi rende libera, tranquilla, felice...scegliere un ricettario dalla libreria, comporre la ricetta predestinata, pianificare la spesa, partire alla ricerca dei giusti ingredienti, scegliere la musica giusta per cucinare, chiedere alla mia fidata aiutante (la mamma) se è libera e se anche la cucina è libera, e cominciare a pesare finalmente gli ingredienti: 
"quanta farina?"
"180 grammi"
"ah ok, il burro?"
"me ne attocchetti 65g?"
"sì, va bene. Quanta farina?"
"ma...te l'ho detto...180 grammi..."
"eh vabbè dai la vecchiaia!"
e così via...
Ogni volta è una barzelletta sia che io sia sola, sia che io sia in compagnia della vice mamma, ed ogni volta c'è un ingrediente chiave che rende la pietanza che piano piano si sta creando tra le mie mani o nel forno una creazione unica, aiutata dalle mani di tanti. E come l'altra volta qui ci sono le mani fatat di Erica.

Erica è una signora Polacca, è la vicina di casa dei miei nonni, nella casa Toscana. Una donna che non si ferma mai, ad ogni ora la senti sfaccendare per casa, e quando non la senti è perché è al lavoro, oppure nell'orto, oppure con le galline a raccogliere uova fresche. E sei sicura che se è andata nell'orto ritornerà con qualcosa per te: che siano delle gigantesche zucchine, o delle piccole zucche arancioni che ancora profumano di sole caldo e aria fresca, o delle uova fatte da galline che hai effettivamente incontrato, viste zampettare libere su di un prato, sentito fare coccodè nel bel mezzo della giornata. L'ultima volta che siamo stati in Toscana, in concomitanza con il nostro rientro su Roma, Erica si è presentata alla nostra porta con due enormi barattoli: uno di marmellata di ciliegie (che ahimé non sono proprio riuscita a conservare per un dolce e che alloggia nel mio frigo quasi agli sgoccioli dato che è stato protagonista delle mie colazioni da allora), l'altro strabordante di sciroppo con altre ciliegione che galleggiavano allegre al suo interno. Il secondo è il protagonista di questa ricetta che vi presento oggi ed anche di quella dell'ultimo post (che trovate qui). Pronti?

CROSTATA di RICOTTA e CILIEGIE 

Ingredienti: 
per la frolla:
- 180g farina 00
- 65g burro
- 75g zucchero semolato
- 2 tuorli d'uovo
- 1 cucchiaio di latte
- vanillina
- 3g lievito in polvere
- 1 pizzico di sale
per la farcia:
- 500g ricotta vaccina
- 3 cucchiai di zucchero semolato
- 1 uovo
- 2 albumi
- 1 pizzico di sale
- scorza grattugiata di mezzo limone di Amalfi
- ciliegie sciroppate q.b.

Procedimento:
Setacciate assieme su di una spianatoia la farina con il lievito e la vanillina tentando di formare un piccolo montarozzo. Praticate un foro al centro ove andrete a sbattere i due tuorli d'uovo con lo zucchero ed il pizzico di sale, amalgamate col cucchiaio di latte se il compost è troppo duro. Aggiungete il burro portato a temperatura ambiente e tagliato a tocchetti, impastate nel più breve tempo possibile. Una volta formatosi un panetto omogeneo di frolla, avvolgetelo nella pellicola e lasciatelo riposare in frigo per una buona mezzora.

Nel frattempo preparate la farcia: montate gli albumi con il pizzico di sale a neve ferma, mentre in una ciotola sbattete la ricotta fresco con lo zucchero e l'uovo intero. Aggiungete la scorza del limone e una volta montati anche gli albumi avendo cura di amalgamarli alla ricotta con un movimento che va dal basso verso l'alto per non smontarli. Infine inserite le protagoniste: le ciliegie assieme a qualche cucchiaiata del loro sciroppo. Riponete in frigo coperto.

Tirate fuori la frolla dal frigo e stendetela su di una spianatoia; adagiatela su di uno stampo precedentemente imburrato ed infarinato, forate con i rebbi di una forchetta, coprite con della carta forno e dei pesetti di ceramica (non avendoli io uso dei legumi tipo ceci o lenticchie) per evitare che in cottura la frolla lieviti troppo. Infornate per 20 min a 180°.

Una volta tirata fuori la base di frolla e raffreddatasi, coprite con la farcia di ricotta e cospargete di stelline di frolla (o quello che volete voi ;) ). Rimettete in forno a 180° per altri 15 min.

Ed quindi uscirete a riveder le stelle...








martedì 15 settembre 2015

Sembrava più semplice...

...Decisamente più semplice. 

Alzarsi ogni mattina alla stessa ora, lanciarsi in doccia anche se fuori fanno 2 gradi e spogliarti è l'ultimo dei tuoi pensieri, trovare dei vestiti adeguati perché il pigiama non è contemplato come divisa da lavoro, salutare il cuscino (unico tuo amante degli ultimi mesi) con una tenera lacrimuccia, passare nove ora barricata in quattro spesse mura sotto terra davanti lo schermo di un computer (unica parte vagamente positiva, mi sto riscoprendo abbastanza geek), convivere con un buon 70% di persone che vedono la vita in maniera nettamente diversa da come la vedi tu e soffrirne, subire paternali a iosa perché effettivamente sei una pasticciona e sei anche l'ultima ruota del carro (combinazione vincente), competere con colleghe molto più brave, belle, simpatiche ed intelligenti di te, riporre nel tuo segretissimo armadio immaginario nascosto il tuo lato fricchettone, il tuo lato nerd ed anche quello un po' "birichino" perché non verrebbero comunque mai accettati ed infine scoprire un lato oscuro pronto a divorarti che fino all'altro giorno era ben nascosto sotto ad un graaaaaaande tappeto.

Ed insieme a tutto questo bagaglio di negatività voler trovare il tempo per fare sport, dimagrire, mangiare sano, vedere tutti gli amici, trovarne dei nuovi, salvare il mondo, sconfiggere la fame, imparare a volare e soprattutto cucinare cose buone che non verranno mai mangiate perché la dieta comanda sempre!

Ma che diamine ai dolci non si può proprio rinunciare (e come ai dolci anche ad un bel piatto di fettuccine fresche, ovvio), il tempo lo si trova prima o poi specie se ti regalano interessanti materie prime quali uova fresche di giornata fatte da una gallina che hai effettivamente incontrato e visto scorrazzare libera per un prato ed un barattolone pieno di un liquido rossastro nel quale si vedono galleggiare piccole sferette ciccione che giocano a rincorrersi nel loro succo. 

E quindi facciamola questa torta!

TORTA CIOCCOLATO E CILIEGIE

Ingredienti:
- 200g cioccolato fondente 
- 250g ciliegie sciroppate (fate ad occhio, tanto non sono mai abbastanza)
- 3 uova fresche
- 200g burro
- 200g farina 00
- 170g zucchero di canna
- 1 bustina di lievito vanigliato
- 1 pizzico di sale

Preparazione:
In un pentolino antiaderente sciogliete a bagnomaria il cioccolato tritato grossolanamente ed il burro tagliato a tocchetti avendo la premura di lasciarne un po' per imburrare la teglia.

Nel mixer o con una buona dose di olio di gomito, sbattere le uova assieme allo zucchero di canna e al pizzico di sale fino a far raddoppiare loro il volume; aggiungere a piccole dosi la farina setacciata assieme al lievito ed una volta ottenuto un composto omogeneo aggiungere a fino anche il cioccolato fuso.

Infine versate le ciliegie sciroppate accompagnate da qualche cucchiaiata del loro succo ed amalgamate per benino. 

Imburrate ed infarinate una teglia rettangolare, o puramente rivestitela di carta forno, od ancora meglio acquistatene una in silicone, versatevi il composto ed infornate in forno preriscaldato a 180° per 30 minuti.

Vale SEMPRE la prova dello stecchino! Se esce fuori pulito, allora è cotta!











È sacrosanto dedicare un'ora ogni tanto a qualcosa che amiamo...io amo impastare, sbattere con le fruste, affettare, decorare, fotografare...regalarmi del tempo per scrivere qui, a voi, una volta ogni tanto è l'atto più gioioso che mi riesca, più puro e semplice, più importante che possa fare...e spero che chi assaggerà questa morbida torta ne assaporerà tutta la sua complessità.
E come sempre, bon appetit!

lunedì 11 maggio 2015

A tutte le mamme...

Questo dolce anche se non arriverà nelle vostre case è per tutte le mamme: per le mamme che ci sono, per quelle che invece non ci sono più ma vivono solo nei nostri cuori, per quelle che lavorano tutto il giorno e possono riabbracciarci solo a sera tardi dopo un'estenuante giornata in un ufficio, per quelle che invece ci stanno intorno tutto il giorno e per le quali siamo l'occupazione più importante e per la quale sacrificano la propria vita personale, per quelle che anche da lontano ci pensano, ci scrivono ci inviano lettere, per quelle che oggi pur essendo la festa della mamma hanno accompagnato i propri cuccioli alle giostre perché vedere sorridere il proprio bambino è il regalo più bello che si potesse desiderare.

Questo ricettario, proprio questo che sfoglio ora, da cui prendo sempre la ricetta della frolla più buona del mondo, questo che ormai mi è stato donato da qualche anno, è di una mamma che non c'è più, una mamma fantastica di nome Vittoria con una figlia ancora più fantastica, in gamba ed intraprendente di nome Luisa. Questo post lo dedico a loro.

Questa piccola frolla a forma di fiorellino è per voi: semplice, leggera, senza pretese, ma sincera, un po' asprina, schietta...decisa! Ve la racconto, e ve la dedico, e potessi ve la farei assaggiare, non potendo ve la faccio vedere ed assaporare così:

FIORELLINI di FROLLA CON CREMA di FORMAGGIO FRESCO e FRUTTA

Ingredienti:
per la frolla integrale:
- 130g farina 00
- 50g farina integrale
- 75g zucchero
- 1 uovo
- 1 presa di sale
- 60g burro
- 1 bustina vanillina
- 1/2 bustina di lievito
per la farcia:
- 250g formaggio fresco spalmabile (tipo philadelphia)
- 100g yogurt magro
- 50g zucchero

Preparazione:
Sulla spianatoia preparare un monticello con la farina setacciata assieme alla vanillina ed al lievito, praticare un foro al centro dove andrete a versare l'uovo, il pizzico di sale e lo zucchero; aiutandovi con una forchetta sbattete l'uovo ed a poco a poco prendete la farina dai bordi.

Tagliare il burro morbido a temperatura ambiente a cubetti e versarlo sulla farina; impastate brevemente con le mani fino ad amalgamare il tutto e ad ottenere un panetto omogeneo che andrete a ricoprire con della pellicola ed a riporre in frigo per una mezzora.

In una ciotola sbattere il formaggio fresco con lo yogurt e lo zucchero fino ad ottenere una crema soda ed omogenea che farete riposare in frigo.

Riprendete dal frigo la frolla, stendetela aiutandovi con altra farina, e con un taglia biscotti datele la forma che volete (io ho scelto un bel fiorellone). In una teglia da muffin (se non è in silicone imburrate ed infarinate la teglia) disponete i ritagli di frolla, bucate loro il fondo ed il bordo coi rebbi di una forchetta ed infornate a 200° per 15 min.

Lasciate raffreddare le crostatine, ed una volta belle fresche riempitele con una generosa cucchiaiata di crema di formaggio e frutta a piacere.





mercoledì 6 maggio 2015

Primo magno...mango...MAGGIO!

Un primo maggio alternativo, festeggiato stavolta con un pizzico in più di cognizione di causa: ora sono anch'io una del gruppo. Come disse qualcuno:
Il lavoro nobilita l'uomo
ed in effetti il pensiero di restare a casa con le mani in mano, senza scopo, mi sembra parecchio strano; non produrre nulla, non essere utile a niente (e credetemi non la sto vedendo nel senso capitalista dei termini), non muovere nulla, annienterebbe probabilmente tutto il mio spirito e l'entusiasmo che tento di mettere ogni giorno su quella scrivania e che provo a trasmettere tramite lo schermo del mio computer ai clienti con una mail, un messaggio o una telefonata.

Ebbene no, non sono stata al celeberrimo concertone del primo maggio romano a Piazza San Giovanni in Laterano, anzi mi sono voluta allontanare. Abbiamo optato per qualcosina di più alternativo....no, non è il pic-nic che è alternativo, mezza Italia avrà seguito le nostre orme in questo senso, anche se sicuramente nessuno aveva la marmellata di more della mia nonnina con cui mi è stato possibile farcire Il Rotolo di Adriana che abbiamo visto e ricettato da poco. Vi lascio due fotine giusto per farvi venire l'acquolina in bocca...




 




Dopo esserci rotolati sul morbido suolo di Villa Pamphili belli farciti di pasta fredda con mozzarella, pomodori e olive nere, torta salata alle patate, pizza bianca e salame, insalata ricca, rotolo alla marmellata, pasticcini ed un italianissimo caffè in thermos senza il quale non ci saremmo mai alzati da terra, abbiamo preso macchine e occhiali da sole e ci siamo diretti in un quartiere poco conosciuto di Roma (almeno per me, ed almeno fino a qualche giorno fa): Tor Marancia. 

A day in Rome in collaborazione con Invasioni Digitali ed il supporto dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Roma e dell'associazione 999Contemporary, presentano il progetto Big City Life:

"Big City Life è il progetto di arte pubblica partecipata per la riqualificazione urbana, culturale e sociale di quelle zone grigie della città di Roma partendo dal quartiere storico di Tor Marancia, che ha preso il via l’8 gennaio scorso per concludersi già il 27 febbraio. 
[...]
Gli oltre cinquecento abitanti delle case popolari dello storico lotto 1 di Tor Marancia di proprietà ATER del Comune di Roma, incontrano venti artisti, convenuti a Roma da dieci diversi paesi per dipingere l’intero quartiere. L’opera realizzata da ogni artista é il risultato di questo incontro per un totale di venti dipinti murali monumentali, realizzati sulle facciate delle undici palazzine del comprensorio di via di Tor Marancia 63." 
Fonte qui.
 
A day in Rome ha organizzato una passeggiata "guidata" alla scoperta di queste 20 opere realizzate dai 20 artisti internazionali sulle facciate dei palazzi del lotto 1 di Via Tor Marancia, e noi non potevamo che unirci alla folla di persone che si sono accalcate curiose sotto i vari e coloratissimi palazzi che per un momento ci hanno fatto uscire dalla realtà per entrare nel mondo dell'immaginazione. Io qui vi lascio uno scorcio di disegni, colori e profumi...e vivamente vi consiglio di farci un salto quando avete un'ora da perdere, per perdervi voi stessi nella bellezza di questa città.













sabato 11 aprile 2015

"Partiteeee???"

"Partite? Davvero partite? No fermi tutti, fatemi capire bene...STATE FUORI PER TUUUUUUUTTO IL WEEKEND??? ALLORA FESTAAAAAAAA!!!"

Questa è stata la mia compita reazione alla notizia che questo weekend i miei genitori sarebbero stati fuori casa...sono una persona che si accontenta di poco. La mia agenda adesso comprende: pranzo di sabato con Chiara, Claudia ed Elia a base di spaghetti aglio, olio, peperoncino e limone d'amalfi, insalatona e torta al cioccolato e pere; cena di sabato con Isabelle, Giulia, Adriana e Sara a base di pizza alle zucchine, pizza margherita, insalatona, frittata e...di nuovo torta al cioccolato e pere! Perché due volte la stessa torta starete chiedendo? Bè per due ottime motivazioni: 

1. È buonissima...ma buona tipo che dopo viene il diabete, buona che tipo non riesci a smettere di mangiarla, buona tipo che di cioccolato ce ne è così tanto che non ne sentirai bisogno per almeno 2 mesi (non è vero, che baggianata, al bisogno di cioccolata non v'è mai fine!);

2. Non avevo molti ingredienti in casa: per una che come me non ha MAI latte, MAI un bricchetto di panna, MAI un numero superiore a 3 uova nel proprio frigo, questo è il dolce PERFETTO! Poche cose, di qualità e soprattutto gustose! E soprattutto è una maniera poco cicciona di far fuori i residui delle uova di cioccolato della Pasqua ;)


TORTA PERE E CIOCCOLATO
per chi ha poche cose nel frigo...

Ingredienti:
- 130g zucchero di canna
- 3 uova
- 200g farina 00
- 250g cioccolato fondente
- 1 pera abate
- 1 bustina di lievito vanigliato

Preparazione:
Nel mixer cominciate a sbattere uova e zucchero prima molto lentamente, e man mano aumentando la velocità finché il composto non raddoppierà il volume.

A piccole dosi aggiungete la farina ed il lievito precedentemente setacciati continuando ad amalgamare il composto.

Nel frattempo sciogliete il cioccolato a bagno maria e lasciatelo freddare lievemente (se lo versate bollente nel composto cuocerà le uova formando grumi...non vorrete mica una frittata, no?) e poi versatelo a filo nell'impasto continuando ad amalgamare.

Raggiunta la giusta consistenza versare in una tortiera imburrata ed infarinata (io personalmente ho scelto una teglia da plum cake che ho cosparso d'olio di semi d'arachide e farina 00), ed infornate per 40 min a 170°. Fate SEMPRE la prova dello stecchino, dei forni non ci si può mai fidare ;)










 





Perfetto per una cenetta od un pranzetto tra amiche, con tanto di chiacchiere, narghilè e pettegolezzi. Perfetto per un weekend in cui la casa è tuuuuuuuutta tua...perfetto per farsi le coccole.
E come sempre, bon appetit!

lunedì 6 aprile 2015

Un anno, una nuova vita...


È passato ormai un anno dall'ultima volta che ci siamo scritti...un anno...365 giorni. Ma quante cose possono cambiare in 365 giorni? Quanti passi abbiamo percorso, quanti kilometri, quante persone abbiamo incontrato, quante pagine abbiamo letto, quanti dessert abbiamo avuto il piacere di gustare (io tanti, modestamente :) ). 

Per una volta posso dire che in un anno la vita cambia tanto, radicalmente. L'anno scorso, ed esattamente la Pasqua scorsa, ero da sola nella mia casa Parigina ospitata da una famiglia fantastica a fare un ricco piatto di fettuccine al sugo: mi sentivo un po' sola, un po' abbandonata, ma fondamentalmente felice dell'esperienza che stavo vivendo. 

Da quel dì di cose ne sono capitate: sono rientrata a Roma, rincasata dai miei genitori, ho ritrovato gli affetti che avevo lasciato qui, ho terminato i miei studi e mi sono laureata e con un dolce abbraccio ho salutato la mia amica Matematica, ed ora lavoro (principalmente per me stessa) in un campo del tutto diverso. 

Lavorare in un ufficio a contatto con persone molto più grandi, sbrigando rogne che fino al giorno prima nemmeno immaginavi, e avendo a che fare con gente anche molto particolare, fa il suo effetto...non è una cosa semplice debbo dire. L'università è una piccola isola felice, una società in miniatura che ha i suoi alti e bassi, ma ben più gestibile; un'impresa è simile...con diecimila preoccupazioni in più però! Ebbene sono 6 mesi che sono entrata in questa nuova realtà e ancora ci debbo fare l'abitudine. Certo che la vita è piena di sorprese, di novità e di esperienze da scoprire...

Ebbene tornando a noi rispetto alla Pasqua scorsa stavolta avevo molta più gente intorno, mi son sentita molto più a casa e soprattutto ho avuto l'occasione di provare questa piccola prelibatezza...

Uova di Cioccolato ripiene di Tiramisù all'arancia

Ingredienti:
- 5 uova di cioccolato fondente (di piccola taglia)
- 3 savoiardi
- 3 tuorli d'uovo
- 300g mascarpone
- 120g zucchero
- 1 arancia non trattata
- brandy

Preparazione:
In una ciotola sbattete di buona lena i tuorli d'uovo con lo zucchero fino a raddoppiare il loro volume. Aggiungere la buccia grattata di un'arancia non trattata. Cucchiaio per cucchiaio aggiungete il mascarpone a piccole dosi sbattendo e rendendo la crema omogenea. Lasciate riposare in frigo per minimo mezz'ora.

Munitevi di un coltello a lama piatta. Scaldate la lama sul fuoco e incidete le uova di cioccolato così da privarle tutte del cappuccio. 

Spremete mezza arancia ed aggiungetevi 1/2 bicchierino di brandy ed intingete i savoiardi nel succo d'arancia. In fondo ad ogni uovo di cioccolato distribuite un cucchiaio di crema e mezzo savoiardo bagnato, coprite con la crema fino a riempire l'uovo. 

Personalmente consiglio di decorare l'uovo con la scorza d'arancia candita e scaglie di cioccolato ricavate dau cappucci precedentemente tagliati (se siete riusciti a non divorarli, ovviamente!).












Ecco qui la mia Pasqua dunque, semplice ma sempre ricca di colore, in particolare ricca di pastiere...quelle con la ricetta della mia nonna ischitana La ricetta la potete trovare qui (e giuro che ne vale la pena). Vi lascio con una tavola imbandita delle pastiere di Nonna Giannina. Buona Pasqua a tutti voi e come sempre bon appetit!

 



domenica 27 aprile 2014

Il rotolo di Adriana

E' la prima volta che mi ritrovo per Pasqua da sola...completamente sola: i miei genitori son rimasti in Italia assieme a famiglia e co., tutti i miei amichetti Erasmus fanno i mammoni e son tornati in patria, gli amichetti francesi stanno in famiglia, ed io mi ritrovo qui in casa, con una montagna di pulizie da fare (è giunto il mio turno), e la solita influenza di passaggio dovuta ai repentini cambi d'umore delle nuvole che veloci attraversano Parigi. La prima cosa che notai in settembre arrivando a Parigi fu la velocità con cui si spostano le nuvole: una cosa impressionante, viaggiano veloci, a volte ti graziano altre ti battezzano con qualche veloce e violenta lacrima, il vento è sempre presente, SEMPRE!
Anyway si prospettava una delle solite mie domeniche parigine in cui ti alzi un po' più tardi (magari perché la sera prima sei stata al Café Oz a ballare con gli amichetti), fai una lenta colazione con toast e marmellata, yogurt e spremuta d'arancia, impasti le fettuccine per il pranzo di Pasqua, spolveri e lavi la tua cameretta in mansarda, ti butti solo la doccia bollente per togliere i residui della serata precedente di dosso e finalmente prendi il tuo mattarello (rigorosamente importato dalla cara Roma!) e stendi felice quelle due fettuccine che ti sei concessa per sentire un po' di sapore di casa...che ogni tanto manca, anche fino a togliere il fiato (ma per la maggior parte del tempo snobbi a favore della splendida città in cui vivi!).

Dalla cucina fa capolino il micione di casa, una enorme palla di pelo miaulosa che mi segue ovunque per ricevere una grattatina dietro le orecchie, che prontamente salta sul tavolo da pranzo e curiosa si aggira attorno ad una bustina che fino ad allora non avevo proprio notato. Sulla busta della profumeria Marionnaud si appoggia comodamente una busta da lettere che recita "Bon Anniversaire Améthyste!". Améthyste è la figlia più grande della padrona di casa, una ragazza giovane e intraprendente che lavora costantemente in ospedale nell'impresa di prendere al più presto la sua laurea e abilitazione come medico; una ragazza interessante e innamorata della vita, ed ancora di più del suo compagno Eric che di tanto in tanto fa capolino in casa e condivide un pranzo con noi. Come non premiarla se non con uno splendido dolce? E quale miglior dolce se non lo splendido rotolo alla crema di nocciole e cocco che la mia amica Adriana mi ha donato prima di ripartire per il nord francese?

Ebbene contando che in generale Adraiana non è nemmeno in grado di fare un budino pronto della Cameo (non me ne volere Adry se stai leggendo, ma nei nostri trancorsi assieme hai messo spesso a dura prova il mio stomaco...ciò non toglie che ti voglio un mondo di bene uguale...quasi), questa volta mi ha davvero sorpresa con questa delicatezza facile e veloce che corona il palato per una breve e gustosa merenda. Dunque eccovi:

Rotolo alla Crema di nocciole e Cocco
di Adriana

Ingredienti:
- 130g farina 00
- 130g zucchero semolato
- 4 uova intere
- 50 ml latte
- 1 pizzico di sale
- 1 bustina di vanillina
- 1/2 bustina di lievito chimico per dolci
- 1 vasetto da 200g di crema di nocciole e cacao 
- cocco grattato

Preparazione:
Solita procedura base: in una ciotola sbattere energicamente (a mano o con fruste elettriche) le uova con lo zucchero fino a raddoppiarle di volume ed a renderle soffici e spumose. 

Aggiungere a cucchiaiate la farina setacciata (mi raccomando attenzione a non formare grumi aggiungendo la farina, ecco perché ve la faccio setacciare), e mantecare fino a rendere il composto liscio ed omogeneo. Aggiungere il pizzico di sale, e lievito e vanillina (ambedue setacciate). 

Se vi incuriosisce la cosa potete aggiungere qualsivoglia aroma, quale ad esembio la buccia d'arancia o di limone, o magari qualche goccia di mandorla amara, yum!

Infine aggiungete quel goccio di latte e finite di amalgamare. Su una teglia coperta con carta forno, versate l'impasto e lisciatene la superficie sì da stenderlo in maniera omogenea e rettangolare lungo tutta la teglia. Infornare in forno preriscaldato a 100° per 10/15 min, sfornate quando la superficie è dorata ma non scura.

Non appena sfornate la pasta, coprite prontamente con un panno umido. Perché? Perché viceversa non vi si staccherà mai la pasta del dolce dalla carta forno ed inoltre arrotolandola su se stessa si spaccherebbe...buono comunque il dolce per carità, ma meno carino, no?
Ebbene dopo aver lasciato così la pasta a riposare qualche minuto togliete il canovaccio, cospargete con la crema di nocciole (scaldata vagamente a bagno maria o in forno microonde)  e il cocco lasciando il vuoto ad un centimentro dal bordo, altrimenti arrotolando la pasta avrete una fuoriuscita di crema. Avvolgete il rotolo su se stesso, aggiustate i bordi con un coltello, spolverate con zucchero a velo et voilà! La zuppa l'è cotta!

Bon Appetit!






domenica 8 settembre 2013

C'est bon le gateau!

Ebbene sì, come vagamente accennato nel post precedente, Ciliegina ha presto fruste, mattarelli e pentolame e si è trasferita (per relativamente breve tempo) nella celeberrima cité de l'amour...PARIS! 

Dopo un po' di ping pong accompagnato da valigie, passaggi burocratici per stabilirsi ne la cité e uno sguardo alla splendida città, Ciliegina è riuscita a trovare una cucina in cui affondare mani e denti e dopo nemmeno una settimana di soggiorno ha dovuto operare solennemente ed inauguralrla: una cosa semplicissima, soprattutto per testare il forno stile anteguerra, rigorosamente a gas e con manopola inutile che tanto NON TE LA REGOLA LA TEMPERATURA E' INUTILE CHE CI PROVI!!!

Un paio di vesciche me le son già fatte, sporcare ho sporcato (dovevo pur lasciare il segno in qualche modo), e soprattutto ho dovuto aguzzare l'ingegno per sopperire alla mancanza di strumenti (qui siamo rimasti a piatti fondi e forchette per cucinare, ma ci si arrangia sù, e quante ne vojo pur'io!). Un gateau au chocolat leggero e soffice, giusto per solleticare il palato accompagnato da una goccia di champagne...l'unica cosa che mancava? Un cucchiaio di panna montata al fianco, ed allora avrei raggiunto il Nirvana...per stavolta son rimasta solo al 7° cielo...

Gateau au Chocolat

Ingredienti:
- 100 g farina 00
- 100g zucchero semolato
- 100 g burro
- 70g cioccolato fondente + 1 noce di burro
- 3 uova
- 1 pizzico di sale
- 1/2 bustina di lievito

Preparazione:
In una ciotola lasciate ammorbidire il burro a temperatura ambiente. Quando sarà morbito a sufficienza lavoratelo a crema assieme allo zucchero. In seguito, una per volta, aggiungete le uova assicurandovi che ad una ad una vengano bene assorbite tra burro e zucchero.

A parte sciogliete a bagno maria il cioccolato tritato con la noce di burro, lasciate intiepidire e amalgamate con l'impasto di burro, zucchero e uova.

Setacciate piano piano farina, sale e lievito nella ciotola e amalgamate di volta in volta per far ben assorbire la farina dall'impasto. Assicuratevi di aver ottenuto un impasto omogeneo, allora versate in teglia tonda imburrata e infarinata e infornate.

Ahimè essendo stato un caso davvero particolare non saprei davvero cosa dirvi circa modalità e tempi di cottura. Avendo questo forno un fuoco molto potente in altro a ridosso della torta sono stata obblicata a coprire la teglia con un foglio di alluminio, ho infornato ed ho lasciato cuocere una 50ina di minuti se non di più...bah...'sti forni!





Per il momento au revoir, vi scrivo al più presto un'altra ricetta parigina...vediamo che riesco a combinare...Bisous!!! :***