domenica 27 aprile 2014

Il rotolo di Adriana

E' la prima volta che mi ritrovo per Pasqua da sola...completamente sola: i miei genitori son rimasti in Italia assieme a famiglia e co., tutti i miei amichetti Erasmus fanno i mammoni e son tornati in patria, gli amichetti francesi stanno in famiglia, ed io mi ritrovo qui in casa, con una montagna di pulizie da fare (è giunto il mio turno), e la solita influenza di passaggio dovuta ai repentini cambi d'umore delle nuvole che veloci attraversano Parigi. La prima cosa che notai in settembre arrivando a Parigi fu la velocità con cui si spostano le nuvole: una cosa impressionante, viaggiano veloci, a volte ti graziano altre ti battezzano con qualche veloce e violenta lacrima, il vento è sempre presente, SEMPRE!
Anyway si prospettava una delle solite mie domeniche parigine in cui ti alzi un po' più tardi (magari perché la sera prima sei stata al Café Oz a ballare con gli amichetti), fai una lenta colazione con toast e marmellata, yogurt e spremuta d'arancia, impasti le fettuccine per il pranzo di Pasqua, spolveri e lavi la tua cameretta in mansarda, ti butti solo la doccia bollente per togliere i residui della serata precedente di dosso e finalmente prendi il tuo mattarello (rigorosamente importato dalla cara Roma!) e stendi felice quelle due fettuccine che ti sei concessa per sentire un po' di sapore di casa...che ogni tanto manca, anche fino a togliere il fiato (ma per la maggior parte del tempo snobbi a favore della splendida città in cui vivi!).

Dalla cucina fa capolino il micione di casa, una enorme palla di pelo miaulosa che mi segue ovunque per ricevere una grattatina dietro le orecchie, che prontamente salta sul tavolo da pranzo e curiosa si aggira attorno ad una bustina che fino ad allora non avevo proprio notato. Sulla busta della profumeria Marionnaud si appoggia comodamente una busta da lettere che recita "Bon Anniversaire Améthyste!". Améthyste è la figlia più grande della padrona di casa, una ragazza giovane e intraprendente che lavora costantemente in ospedale nell'impresa di prendere al più presto la sua laurea e abilitazione come medico; una ragazza interessante e innamorata della vita, ed ancora di più del suo compagno Eric che di tanto in tanto fa capolino in casa e condivide un pranzo con noi. Come non premiarla se non con uno splendido dolce? E quale miglior dolce se non lo splendido rotolo alla crema di nocciole e cocco che la mia amica Adriana mi ha donato prima di ripartire per il nord francese?

Ebbene contando che in generale Adraiana non è nemmeno in grado di fare un budino pronto della Cameo (non me ne volere Adry se stai leggendo, ma nei nostri trancorsi assieme hai messo spesso a dura prova il mio stomaco...ciò non toglie che ti voglio un mondo di bene uguale...quasi), questa volta mi ha davvero sorpresa con questa delicatezza facile e veloce che corona il palato per una breve e gustosa merenda. Dunque eccovi:

Rotolo alla Crema di nocciole e Cocco
di Adriana

Ingredienti:
- 130g farina 00
- 130g zucchero semolato
- 4 uova intere
- 50 ml latte
- 1 pizzico di sale
- 1 bustina di vanillina
- 1/2 bustina di lievito chimico per dolci
- 1 vasetto da 200g di crema di nocciole e cacao 
- cocco grattato

Preparazione:
Solita procedura base: in una ciotola sbattere energicamente (a mano o con fruste elettriche) le uova con lo zucchero fino a raddoppiarle di volume ed a renderle soffici e spumose. 

Aggiungere a cucchiaiate la farina setacciata (mi raccomando attenzione a non formare grumi aggiungendo la farina, ecco perché ve la faccio setacciare), e mantecare fino a rendere il composto liscio ed omogeneo. Aggiungere il pizzico di sale, e lievito e vanillina (ambedue setacciate). 

Se vi incuriosisce la cosa potete aggiungere qualsivoglia aroma, quale ad esembio la buccia d'arancia o di limone, o magari qualche goccia di mandorla amara, yum!

Infine aggiungete quel goccio di latte e finite di amalgamare. Su una teglia coperta con carta forno, versate l'impasto e lisciatene la superficie sì da stenderlo in maniera omogenea e rettangolare lungo tutta la teglia. Infornare in forno preriscaldato a 100° per 10/15 min, sfornate quando la superficie è dorata ma non scura.

Non appena sfornate la pasta, coprite prontamente con un panno umido. Perché? Perché viceversa non vi si staccherà mai la pasta del dolce dalla carta forno ed inoltre arrotolandola su se stessa si spaccherebbe...buono comunque il dolce per carità, ma meno carino, no?
Ebbene dopo aver lasciato così la pasta a riposare qualche minuto togliete il canovaccio, cospargete con la crema di nocciole (scaldata vagamente a bagno maria o in forno microonde)  e il cocco lasciando il vuoto ad un centimentro dal bordo, altrimenti arrotolando la pasta avrete una fuoriuscita di crema. Avvolgete il rotolo su se stesso, aggiustate i bordi con un coltello, spolverate con zucchero a velo et voilà! La zuppa l'è cotta!

Bon Appetit!






giovedì 10 aprile 2014

Più affamata che mai!

E' tornata! La Ciliegina si è rimessa in moto. Dopo una parentesi di exchange di ricette con un blog per studenti (fallito miseramente perché semplicemente non mi diverte raccontare di come si fa a fare l'uovo all'occhio di bue perfetto) che ben o male mi occupava una ricetta per settimana, rieccomi in moto per il mio piccolo spazio di paradiso e di buon cibo. Lo ammetto non ho scusanti son stata lenta e pigra, ma adesso penso a recuperare tutti gli spadellamenti persi. 

La  mia missione è diventata: importare la cucina italiana in Francia, perché parliamone, questi cucinano proprio male! O meglio si vantano d'avere una buona cucina, buoni prodotti, ma in realtà non è un popolo che ama cucinare. Ho visto case con due misere placche a induzione vecchie e arruginite, o fornelli ricoperti di carta alluminio per evitare di dover sporcare e pulire ogni volta, ho visto cose che voi amanti della cucina non potete neanche immaginare. Ma per fortuna ora mi ospita una famiglia iper dotata di placche a induzione last generation e bizzarri condimenti (tipo latte di cocco, crema di mandorle, ecc.) e che soprattutto una volta a settimana mi fa sbizzarrire in cucina come non mai, mi danno proprio campo libero. 

Settimana scorsa mi son concessa una breve pausa italiana dove ho fatto grandi scorte: parmigiano, biscotti novellini, puntarelle, prosciutto crudo, pecorino, corallina e invine tre bei carciofoni cimaroli! Cosa ci abbiamo fatto? E mo v'o racconto!

Carciofi alla Giudia

Ingredienti: 
- 3 carciofi qualità Cimaroli
- 1l olio di semi di girasole
- sale
- vino bianco
- 1 limone

Preparazione:
Prendete i carciofoni e prima cosa da fare è guardare il gambo e LASCIARLO STARE LI' DOV'E'! Ho cioccato il padrone di casa mia a pulire i carciofi ed uno me l'ha mutilato, me lo son mangiato vivo!

Iniziare a staccare le foglie più alla base girando in tondo fino a vedere un centimetro di parte bianca; pulire la base del fiore e il gambo aiutandovi con un coltello o con un pela-patate. Tagliate un pochino del gambo giusto per toglierne la parte vecchia, e tagliate la punta del fiore di netto. Stiamo togliendo tutte le parti dure che anche in frittura restano noiose a masticare. Sbattere il fiore sul tavolo di lavoro così da facilitare l'apertura dei petali durante la frittura.

N.B.: I carciofi si ossidano facilmente quindi quando finite di pulirne uno e passate ad un altro, quello pulito lasciatelo riposare in una bacinella con acqua fredda e limone così che non si annerisca.

Immergere orizzontalmente in olio bollente, lasciar cuocere finché con i rebbi della forchetta non sentirete che il gambo è cotto, allora posizionate tutti i carciofi verticalmente e cuocete qualche altro minuto. 

Prelevate i carciofi e lasciateli scolare su carta assorbente. Cospargeteli di sale e bagnate i fiori con del vino bianco e re-immergete verticalmente in olio bollente. Lasciate cuocere ancora un po' facendo attenzione a non bruciarli. Prelevate un'altra volta e lasciate definitivamente scolare su nuova carta assorbente. 

Potete servire caldi o freddi.




La caratteristica dei carciofi alla giudia è proprio questa doppia frittura aiutata dallo shock termico del vino freddo, se non la fate, non è un carciofo alla giudia. E' più facile di quanto sembri, quindi godeteveli tutti ;)